Sinossi: L’elefante è metafora della memoria, va protetto. E la bottiglia che idealmente lo contiene, il tempo, dovrebbe essere trasparente per mostrare a tutti il suo contenuto, affinché chi legge possa capire la pericolosità storica dell’oblio. Ovviamente l’elefante in bottiglia rimarrà per l’umanità una meravigliosa utopia, un sogno filosofico, perché la storia la scrivono […]View post →
Angelo Giubileo© Corpo, altare che fugge Recensione su Pensalibero . “Cristo era femmina” è il titolo di un’opera d’arte sperimentale e in specie dell’arte “destrutturalista” di Mary Blindflowers, che ha coniato il movimento “Destrutturalismo”, le cui idee sono espresse nel blog “Destrutturalismo e altro” e nell’omonima rivista. Nei testi dell’opera, uno stile raffinato è impreziosito […]View post →
Roberto Marzano© Fibrillami farfalle a catinelle . Farfalle a catinelle Sei tanto bella che impalli le pupille zampilli come polline nel nulla mi sbiella le rotelle quest’idillio velluto nei capelli, e io vacillo… Ma non illudermi, fibrillami il midollo spellami il collo, modellati d’argilla mi scolli le budella, oh rondinella m’illumini di pelle […]View post →
Mary Blindflowers© Cadono gli specchi nelle pattumiere . La poetA, il poetO La poetA tesa tisi blesa mesa crepa in baluginii di stelline stalline all’abituato, abiurato il senso di protesta, in cesta sa che solo l’amorfesta resta, quell’inutile gioco di parole contraffatte, l’inusuale collegato ai morficorpi, la contrattura carpica della goccia fumosa evaporata. Famosa […]View post →
Mary Blindflowers© Vita brevis, ars longa . “La gente”, vera metafora di estraneità, non ama le verità spiattellate in faccia, preferisce le circonduzioni giranti e circumnaviganti attorno alle giravolte, le controsporte morte che non rompono le uova pietrificate nel culo delle galline dai concetti edulcorati, pii da pseudo-bontà universale con patina conformista. Preferisce, questa […]View post →
Di Mary Blindflowers© Al malpertugio . C’è un’insolito diabete di “poeta” smerinato, ch’è perso dalla rete al gabinetto rialloccato, liscia le sbarre con l’appretto basso d’areato, scrive e copia controlune, striscia, si strifuglia nella piscia, apprecchia e sfinfecchia tavole a Natale, e con l’amante prepara libri magrigali innocui come fanfare rotte al meno male. […]View post →
Di Pierfranco Bruni© Si va verso i cinquant’anni della morte di Giuseppe Ungaretti. Era nato ad Alessandra d’Egitto l’8 febbraio del 1888. Morì a Milano, il 1º giugno del 1970. Ungaretti è il viaggio nel Novecento delle poetiche. Se con Salvatore Quasimodo si può parlare dell’ombra di Platone, ovvero degli echi che si ascoltano […]View post →
Di Pierfranco Bruni© “L’affaire Moro” di Sciascia è un libro che condensa pietà e dolore. La morte di Moro è ricostruita attraverso un parametro che ha nel suo fondo una dimensione umana robusta. Sciascia parla di Moro uomo e riporta in luce le lettere indirizzate a uomini politici e alla moglie. Le prime […]View post →
Di Lucio Pistis & Sandro Asebès© Popolare, aggettivo della lingua italiana che indica un riferimento alla nozione generica di popolo, esteso a tutte le classi sociali. Infatti “populus” indicava la comunità politica costituente lo Stato, giuridicamente fondato sulla nazionalità comune delle persone che lo componevano, e tracciava un’entità vista come complesso di tutti […]View post →
Di Pierfranco Bruni© Le eredità raccontate si fanno antropologia di un vissuto. La scrittura come identità. Raccontare uno scrittore per uno scrittore é raccontarsi. Così, pet cercare di dire la verità. Una verità possibile. “Mi piacerebbe sapere donde arriva l’odore di fumo: non c’è nulla che brucia, da queste parti. Resti un vecchio aquilone” […]View post →