Cuoco cultura social inganno

Cuoco cultura social inganno

Cuoco cultura social inganno

Cuoco cultura social inganno

Il cuoco, tecnica mista su tela by Mary Blindflowers©

 

Mary Blindflowers©

Cuoco cultura social inganno

.

L’altro giorno curiosando oziosamente sui social, ho visto un cuoco molto popolare e dal sorriso sornione, che in un video creato per facebook, mostrava un libro di cucina Vallardi degli inizi del secolo, un libretto serie economica che veniva stampato appositamente per l’educazione popolare, serie Biblioteca popolare di coltura infatti, carta sottile e di pessima qualità, facente parte di una collana di volumi suddivisi in diverse materie: Storia e tecnica delle invenzioni e delle scoperte applicate all’industria; Applicazioni meccaniche, elettriche; Piccola storia dei vari popoli; Arte e sua Storia; Igiene professionale e familiare; Storia e tecnica delle grandi culture e delle piccole industrie agricole; Zootecnica; Letteratura e filosofia; Scienze naturali e fisiche; Legislazione e commercio; Edilizia, etc.
E mi sono detta ma guarda che bravo! Diffonde cultura pubblicizzando i libri oltre a cucinare. Dopo poco scopro che il cuoco suindicato ha pubblicato un libro. Con chi? Con Vallardi, ovvio, che curiosa e gradevole combinazione!
Peccato che io non creda molto alle coincidenze, nemmeno a quelle degli autobus, figuriamoci a quelle dei libri.
I metodi pubblicitari in uso oggi sono subdoli.
Si utilizzano personaggi di successo nei social per dare l’idea che si stia diffondendo cultura in modo disinteressato.
Il cuoco infatti ha iniziato a dire, tra le altre cose, tra cui anche notizie personali sciorinate appositamente per creare confidenza con il pubblico, che è un amante dei libri, che ha tantissimi libri a casa ma gli sembra sempre di averne pochi, etc. etc. Ha esordito con l’idea che sia un lettore. Quindi con maestria degna di Vanna Marchi, ha preso il libretto della Vallardi, lo ha piazzato davanti alla telecamera in modo che tutti lo vedessero.
Mi sono chiesta subito perché quello e non altri. Ci sono migliaia, milioni di libri di cucina. Ho pensato che la scelta fosse casuale e invece non lo era.
Quando si parla di grossa editoria non esiste né la casualità né l’eccezione.
È tutto tristemente previsto, calcolato a tavolino seguendo esigenze di attrazione del pubblico e vendita.
La pubblicazione di un libro oggi si può ridurre anche a questo. Creare simpatie con la massa, aprire pagine ad hoc costruite da esperti di marketing, sponsorizzare la pagina, caricarla di contenuti attraenti e molto semplici, di video antropocentrici in cui il protagonista fa un poco di gossip, ci racconta le sue patologie, la sua giornata, i suoi gusti, etc. e poi finge di fare cultura, così la massa che lo segue si sente pure meno cretina perché può vantarsi di seguire un uomo o una donna che non trascura, tra un pomodorino e una fricassea, un raccontino sulle sue minzioni e sulle sue abitudini, nemmeno la cultura. Si vende un pacchetto completo, illusione, finzione e populismo condito da ovvietà e innocuità.
Se il personaggio è simpatico ha una chance in più ovviamente.
Il problema di fondo che resta in sospeso è: i libri di questi personaggi che durata potranno avere?
Ora il nostro cuoco ha ovviamente scritto un libro di cucina sulle ricette che propone nei suoi video. Nessuna novità, sono ricette della cucina tradizionale. Gustose, fattibili, senz’altro, ma già ampiamente note. In poche parole la pasta coi broccoli, la torta alle mele e il ragù lo sa fare chiunque sappia cucinare. C’era davvero bisogno di un altro libro su ricette già ampiamente pubblicate e sperimentate?
Sì, perché gli editori devono tirar su un poco di soldi e ogni metodo è valido. Il contenuto non conta nulla. Occorre vendere. Sulla resistenza di simili pubblicazioni nel tempo poi si possono certamente avere dei dubbi, ma del resto si vive nel qui et ora non nel futuro. Un’azienda deve fatturare subito.
Solo la letteratura ha la capacità terribile e controproducente di prevedere il futuro, ma quella non va più di moda ormai, viene persino bannata nei circoli che contano perché mente dicendo il vero. Basti pensare ad Orwell poco gradito in certi contesti accademici, sistema nel sistema.

.

DESTRUTTURALISMO Punti salienti

Libri Mary Blindflowers

 

Post a comment