Curricula, inganno nell’inganno

Curricula, inganno nell'inganno

Curricula, inganno nell’inganno

Curricula, inganno nell'inganno

Uccelli finti, credit Mary Blindflowers©

 

Mary Blindflowers©

Curricula, inganno nell’inganno

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L’editoria viene accusata di essere classista? Cosa fa per scongiurare questa accusa? Semplice, confeziona curricula inappropriati.
Se devi fare il cuoco ed essere assunto da un ristorante, non scrivi nel curriculum, ho pubblicato due libri sugli acquari, perché al padrone del ristorante importa che tu sappia cucinare non che ti occupi della manutenzione di un acquario, quindi se vuoi fare il cuoco, scriverai tutte le esperienze lavorative che hai avuto relativamente al settore ristorazione e cucina.
Se vuoi fare l’acrobata da circo, non scriverai nella tua domanda di ammissione al colloquio che sai restaurare mobili antichi o libri datati, perché al proprietario del circo importa che tu sappia fare il funambolo non il restauratore.
Per la letteratura, vige la regola contraria.
Hai scritto un libro e non sei ricco di famiglia?
Che fai?
Ma lo scrivi nel curriculum, ovvio, magari pure in inglese, che fa più scena: ho fatto il cleaner o il kitchen assistant, ho pulito le stanze degli alberghi, io sono della working class ma pubblico coi grossi editori, vedete come sono bravo? Io sì e voi no!
Il messaggio implicito ai poveretti è “potete farcela anche voi, perché l’editoria è una grande meritocrazia, intanto compratevi il mio meraviglioso libro che sono uno di voi”.
Strategie di marketing che coltivano l’illusione che anche un poveraccio possa accedere al mondo letterario che conta, cosa assolutamente non vera.
Ci sono due strade per pubblicare coi grossi, o sei ricco e quindi puoi conoscere chi ti aggancia a quel mondo, oppure sei povero e fai il servo di partito e il partito ad un certo punto decide di puntare su di te e di investire sul tuo futuro perché poi sarai un volantino di propaganda e ripeterai a pappagallo tutto quello che chi ti ha portato in alto, vuole.
Non ci sono strade alternative. Funziona così.
Può sembrare bruttino da dire e molti negano questa realtà perché è più conveniente illudersi che vedere come stanno le cose.
Il curriculum inappropriato è l’esatta conferma che la letteratura è corrotta dalla politica.
Se fai lo scrittore, perché scrivere che hai lavato cessi e metterlo in bella vista nel micro-curriculum in quarta di copertina?
Lo si mette in evidenza come se fosse essenziale ai fini della scrittura. Perché il lettore deve sapere le tue esperienze lavorative pregresse che non c’entrano nulla con lo scrivere? Semplice, per fargli sentire empatia e quindi spingerlo a comprare.
In realtà l’informazione è centrale soltanto ai fini del marketing e della coltivazione dell’illusione, sì, perché tutti i lettori di estrazione sociale bassa (e sono tanti), si sentiranno motivati a comprare quel libro, scritto da uno par loro che ce l’ha fatta, e potranno contemporaneamente acquistare un prodotto e coltivare il sogno che la letteratura non sia una questione di ceto o di politica, mentre invece lo è, eccome.
Ovviamente chi sciorina un curriculum da povero in canna, non spiega mai attraverso quali sante e santificate vie, sia riuscito a pubblicare con i grossi editori senza nemmeno fare una gavetta editoriale, figuriamoci! L’esimio ed eccellentissimo genio, è passato dalla pulizia dei sanitari all’immediata pubblicazione del suo primo libro con un grosso editore, e tutto questo è avvenuto perché magari ha mandato una mail senza nemmeno pensarci. Subito il grosso e solerte editore ha letto il suo prezioso messaggio, assieme alla sua fantastigliosa opera letteraria che ha sbalordito le genti e i direttori di collana, i quali così, tutti a bocca aperta, facendoci entrare un nugolo di mosche ronzanti, hanno deciso di premiare questo povero pulisci-water che è diventato un genio della letteratura, meritevole di pubblicare da subito, senza se e senza ma e di essere poi lodato e sbrodolato ovunque nei social.
La favola della buona notte è servita per gli allocchi.

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DESTRUTTURALISMO Punti salienti

Libri Mary Blindflowers

 

Comment (1)

  1. Mariano Grossi

    Sei scrittore di successo?
    Devi aver lavato il cesso
    in tal guisa l’editore
    di talenti scopritore
    sa che il bravo scribacchino
    usa ben lo scovolino
    e anche se non vale tacca
    buono è a levar la cacca!

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