Memoria, credit Mary Blindflowers©
Giuseppe Ioppolo©
Struzzo spacca ombre, sperimentazioni
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LO STRUZZO
L’ammazzo, lo sgozzo, lo strozzo.
Sminuzzo lo struzzo dal fare barbuglio,
affondo le lame nell’antico sbadiglio
garbuglio di frottole, vomitevole intruglio
a cipiglio del mondo.
La barba nel fondo, la barba nel fondo.
Sgraziato quel corpo in finitrame scomposto
nel forno ripongo i fratturami del mondo.
Che pretese, che pretese recitavan le offese
lo struzzo non parla, non vede del potere le strisce
starnazza gioia al padrone con tra le mani le bisce
al macello, al macello, lo struzzo annuisce.
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OMBRE
Voglio godermi le budella di quel lestofante
che pretese d’esser, del bene e del male, la fonte
togliendomi verve ed ispirazione
d’una maledetta menzogna a fin di bene
Le catene, le catene
son le ossa spolpate dei mai nati
degli sfanculati oscurati
riposti dietro il cancello della memoria
ombre, nelle ombre della storia
il vuoto d’un macello
tramandato di bordello in bordello
alla gloria d’un pastrano col cappello in mano
ed il petto pien di boria.
LA SPACCA
La spacca non intacca il valore della giara già rotta,
sfarfuglia e raglia l’asino critico alla paglia,
se poi, il cuci e incolla è del grande ‘zzi Dima
è questo fior di cucina all’osteria del Lollo
Un aglio-cipollo, tanto glucosio per fare la glassa
sarde, finocchietti, uvetta passa,
due orecchie di porco, un porro e tanta melassa.
Miracolo!
L’artista ha cuci(na)to la giara già rotta
ha fatto la colla con salsa pastello
la spacca scompare col danzar del pennello.
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DESTRUTTURALISMO Punti salienti
