Blyton, Rowling del Novecento

La Rowling del Novecento

Blyton, Rowling del Novecento

La Rowling del Novecento

Enid Byton, A Faraway Tree Adventure, 2016, credit Antiche Curiosità©

Blyton, Rowling del Novecento

Mary Blindflowers©

.

Enid Mary Blyton (East Dulwich, 11 agosto 1897 – Hampstead, 28 novembre 1968) è continuamente ristampata in Inghilterra, ma anche in Italia.
Chi è?
La Rowling del XX secolo. Ha venduto milioni di copie. 400 milioni, si dice.
Cosa scriveva?
È nota soprattutto per storielle dedicate all’infanzia. Così mi sono imbattuta in un cofanetto pubblicato dalla Hodder nel 2016 e che contiene 10 volumetti de Le avventure dell’Albero Lontano, Titolo originale A Faraway Tree Adventures.
La prima cosa che si nota è che tutti i libri hanno dei personaggi fissi citati in elenco: Moon-Face; Silky; Saucepan Man; Joe; Beth; Frannie. Nell’elenco, ci sono anche dei personaggi presenti in qualche avventura e in qualche altra assenti: Cousin Rick, Connie.
Tutti i personaggi sono piuttosto asettici e stereotipati, manca introspezione e profondità. I contenuti sono deludenti perché di base hanno la pretesa di creare una pedagogia che oggi appare molto discutibile oltre che superata.
Analizzerò in questo articolo solo The land of Magic Medicines che fa parte del ciclo di storie di A Faraway Tree Adventures.
Il capitolo uno inizia con una mamma che sta malata a letto, il dottore che va a visitarla e le consiglia di stare a riposo al caldo, un padre che va a lavorare come di consueto. Insomma una famiglia tipo degli anni 40.
La madre a letto di cosa si preoccupa?
Di fare il bucato!
Da qui parte la storia, i bambini si prodigano affinché il bucato venga lavato e chiedono di farlo a una certa Dame Washalot, Dama Lava-tanto, che non è nemmeno citata nell’elenco dei personaggi. Questa dama che non ha alcuna caratterizzazione psicologica, nessuna personalità, è una donna casalinga bambola che semplicemente ama molto lavare, come dice il nome stesso, lava perfino le foglie degli alberi. Il viso le brilla di gioia quando i bambini le portano i panni sporchi da lavare. Tira fuori dal cesto che le hanno portato le cose sporche e le mette a lavare in una grande tinozza, laverà e stirerà tutto alla perfezione e sarà felicissima di fare questo! È chiaro che questo insipido personaggio riflettesse all’epoca in cui la storiella venne scritta, nel 1943, un tentativo di inquadrare la donna nel ruolo di casalinga e madre. E in effetti le donne e le bambine nelle storie della Blyton sembrano avere un ruolo piuttosto passivo e subalterno rispetto ai personaggi maschili. I toni di grande entusiasmo con cui la Dama Washalot esprime felicità per aver passato la notte a lavare panni e stirare, fanno sinceramente oggi abbastanza ridere.
Ma a parte i forti contenuti sessisti, quel che colpisce è la scopiazzatura da altre favole.
Quando i personaggi si recano alla fabbrica delle pillole dove i folletti preparano le medicine, Rick che non è contento della sua altezza, assume delle medicine che hanno lo scopo di farlo diventare più alto, ma diventa decisamente troppo alto. I folletti allora corrono ai ripari dandogli delle pillole per farlo diventare della sua taglia normale, solo che a causa di un altro errore, diventa così piccolo da non poter essere nemmeno visto.
Tutto questo cresci e rimpicciolisci, non ricorda un po’ troppo da vicino Alice nel Paese delle meraviglie?
E che dire di Saucepan-Man? Una specie di fratello stolto dell’Uomo di latta? O di Pinocchio? Saucepan-Man vede un folletto versare un liquido blu scintillante che serve a far crescere i nasi. Siccome le padelle che si porta appresso fanno rumore, capisce rose al posto di nose, pensa che il liquido serva a far crescere le rose e non i nasi e ne beve una quantità consistente. Quindi gli diventa il naso enorme, occorrerà un unguento ben strofinato sul naso per farlo tornare piccolo.
Il meccanismo della storia è molto prevedibile, a tratti parecchio ripetitivo, con un finale deprimente in cui si ribadisce ancora una volta che il ruolo della donna felice dovrebbe essere quello di stirare e lavare.
Nell’edizione Hodder del 2016 l’unico pregio è dato dalle illustrazioni di Alex Paterson. Anche la qualità della carta e di stampa sono elevate, il cofanetto invece molto sottile, tende a rompersi. Il contenuto resta comunque orrendamente inattuale. La Blyton è la dimostrazione non più vivente del potere del marketing, capace di imporre la pedagogia del sistema, la stessa che oggi fa vendere milioni di copie alla Rowling le cui storie altro non sono che l’esaltazione della linea pedagogica dell’establishment inglese.

.

Libri Mary Blindflowers

DESTRUTTURALISMO Punti salienti

 

 

Post a comment