Camere oscure, bar chiusi Roberto Marzano© . L’ubriaco Divaricato io sto, sghembe le gambe a scalcagnare orizzonti tesi in traballo misurando oltremodo la compiacenza in litri che concedo a un mondo storpio all’ovvio fastidio che prodigo procuro ai benpensanti dall’eloquio spaventati di libertà ubriaca che non tiene conto brutti musi ammoniscon ogniddove la mia […]View post →
Clan d’ovetti in cavolfiore Mary Blindflowers© . Un clan d’ovetti Figlio della marmellata, ma di chi? Ahì sì, quel pipì, nipote ma non mì, quiquì lo conosci, parente di sìsì, discendente di letto in caramellata doppia del perquì, l’insetto spoppia, l’amante del mais oui, prende solo lui, gli altri sono in difetto, tu col […]View post →
Roberto Marzano© Davvero niente di Mahler . Non c’è niente di Mahler Non c’è niente di Mahler nel juke box catafalco grasse luci sguaiate manco fosse Natale e i refrain capovolti ghirigori banali non san dare calore nell’incerta domenica. Non c’è niente di Mahler desolante illusione non ho niente da dire qui l’aprile è […]View post →
Giuseppe Ligresti© Da Trittico della Crudeltà . A volte ho negli occhi un nugolo di leggerezza, quel quotidiano capzioso, Fuga Redenzione Strapiombo… Altre volte mi formicolano le dita, questa figurina – che sta appena in un palmo – che si scolla, che scolora. E poi questa immagine sacra, il disavanzo della memoria, della contemplazione […]View post →
Paolo Durando© Un angolo di secolo . IX. L’EREMITA Solitudine di un bistrot, di un angolo di secolo, di uno sguardo gettato da sé verso i dove e i quando, ricordando il non vissuto. Uno tra i molti, concluso. Fascinazioni dalle profondità del tempo, i trascorsi che si riassumono in me. Il mondo spazzato […]View post →
Paolo Durando© Tarocchi, Matto, Mago, Papessa . 0. IL MATTO Non so in quanti mondi si dirami questo labirinto di forse che converge nell’unico assenso. Ma gettato negli eoni mi riconosco ogni volta nel necessario ordito di visioni complete. . I. IL MAGO Apporre danze nei sobborghi, sentenze sul bordo delle paludi, indurre […]View post →
Paolo Durando© Una vita, piega infinitesima . UNA VITA Contemplare una vita da fuori, nel “dopo” che non è tale, vederla sgorgare da una piega infinitesima e fiorire rizomaticamente nelle sue direzioni, il ramo dell’infanzia afasica, quello dell’ottundimento dei sensi in prossimità della latenza, quello della scuola con i grappoli di volti. E […]View post →
Mary Blindflowers© Devo piazzare cibo in frigo . La morte ti servirà senza cappello Bimbi al confine muoiono di gelo, in barba al polacco del Vangelo. Le dragamine procedono tranquille nell’aria di cobalto. Tu mettiti lo smalto, scherza e ridi, ti fidi della notte dei governi, dei colletti duri e bianchi che decidono […]View post →