La paura delle parole Mary Blindflowers© . Il dato fondamentale del presente è la paura delle parole, la reiterata, smaccata finzione che diventa menzogna muovendosi dall’interno verso l’esterno e trasformandosi. Per interno intendo l’opera d’arte in sé. Questa richiede un certo grado di finzione affinché la storia si metta in moto. Se la finzione […]View post →
E la santa risusciterà? Mary Blindflowers© . E la santa risusciterà? Ma anche no! Affermare lo shock per poi parzialmente moderarlo, creare preventivo e riabilitativo marketing attraverso la confusione del bipensiero, creare chiasso attorno a vicende personali per rilanciare personaggi sbiaditi e ammoniacati dalla politica, scuotere, shakerare, mentire, omettere, creare sentimenti di pena […]View post →
Mary Blindflowers© Micropoeti, Bacchelli e mainstream . Draghi, il banchiere guerrafondaio del governo italiano atlantista, incarica Brunetta di telefonare a un certo Aldo Nove, molto popolare nei social, quello che scrive amene poesiole ispirate ai portacd dell’Ikea e che pubblica a catena con Einaudi da tempo immemorabile. Il numero che precede il dieci, si […]View post →
Mary Blindflowers© Presentazioni, libri, diventare scrittori . Compunti, ben vestiti, profumati come violette nei campi di letame, con tacchi, denti finti, capelli tinti, piume e collanine, sete cangianti, fiori delicati di plastica che sfidano il vento e libri in mano branditi come armi di sterminio di massa, gli scrittori poco noti presentano, commossi o […]View post →
Mary Blindflowers© Arte, business, opera invisibile . Garau vende per 15.000 euro un’opera invisibile e poi chiede: “perché vi scandalizzate?”, sapendo anche, nel suo nulla vestito di nulla, che qualcuno si sarebbe scandalizzato a gran voce come da copione, tutto previsto, tutto calcolato. Cattelan attacca una banana al muro con del nastro adesivo. Sembra, così […]View post →
Mary Blindflowers© La scrittura è un lavoro? . Kafka lavorava in una compagnia di assicurazioni, e non seppe mai di essere uno dei più grandi scrittori del Novecento; Bukowsky era impiegato postale e soltanto a 49 anni suonati decise di lasciare il lavoro alle poste per dedicarsi alla scrittura. William S. Burroughs faceva il disinfestatore […]View post →
Di Mary Blindflowers© Sedicenti esperti di marketing e strategie commerciali che si autopubblicano libri su come avere successo senza se e senza ma, eccoli pronti a giurare, scimmiottando le frasi di economisti più o meno celebri, che un prodotto editoriale è quanto di più insicuro esista al mondo relativamente alle vendite. Un libro può […]View post →
Di Mary Blindflowers© L’innocuità non è innocua in letteratura e questo può sembrare un paradosso e un non-sense ma la realtà dimostra il contrario. La poesia e la narrativa innocue non solo non dicono nulla in termini contenutistici e filosofici, perché si aggirano sul già visto, sul già detto, sul già accertato e […]View post →
Di Lucio Pistis© Perché le librerie chiudono? La visione unilaterale e interessata della realtà finisce con l’essere meno reale del virtuale quando si omette, si tralascia di dire, perché tale dire potrebbe risultare pesante a stomaci delicati, abituali all’edulcorazione e alla lisciata di mito vecchio. Le librerie chiudono. Perché? Le analisi si sprecano, c’è […]View post →
Di Pierfranco Bruni© La parola è soggetta, costantemente, ad una trasformazione che dà una funzione precipua al linguaggio. La crisi del linguaggio è nel non aver saputo decodificare le trasformazioni che i codici espressivi hanno introiettato nel contesto letterario. È appunto la letteratura che ha incamerato i moduli della tradizione senza sviluppare i codici […]View post →