L’asino e lo zoppo Giorgio Infantino© Nello Stato di Freelandia, una democrazia, il risultato elettorale era in bilico: animali e umani vivevano ormai pacificamente, ma, ogni quattro anni, si sfidavano per vedere chi dovesse governare il paese, beninteso nell’interesse di tutti. Siccome gli umani erano soliti un po’ imbrogliare con le schede elettorali, […]View post →
Mary Blindflowers© Le avventure di Gabbadeo . La medicina è una scienza empirica. In passato, date le cure piuttosto discutibili e talvolta perfino velenose, somministrate ai pazienti, i medici suscitavano in molti più diffidenza che fiducia. Manni ne Le veglie piacevoli, tomo VI, racconta che Mastro Gabbadeo era un medico. Il suo nome significava Rinnegato […]View post →
Roberto Marzano© Addio Genova, mai più . Non avrei mai voluto venirci, a Genova. Spiarla da lontano mi sarebbe stato più che sufficiente, per ammirarne il profilo di nascosto facendo affiorare, di tanto in tanto, solo un po’ gli occhi… Me lo aveva detto mio nonno: «Sta’ attenta: quando senti avvicinarsi il borbottio dei […]View post →
Mariano Grossi© When a teacher changes his mind “For it will be like a man going on a journey, who called his servants[a] and entrusted to them his property. 15 To one he gave five talents,[b] to another two, to another one, to each according to his ability. Then he went away. 16 He who had received the five talents went at once and traded […]View post →
Mary Blindflowers© Come si combatte il sistema . Microcircolare Vittima di stereotipi fugaci giaci, pleistocene al certo litico, tre etti egodistonici d’orgoglio, campi infiniti d’erba voglio, crocefisso, spola, dettato magno, voci buttate nello stagno mitico, limpido piattume, spume, ginocchia flesse, messe. Craniolesi microcircolari si cibano l’un l’altro, giocano a chi […]View post →
Di Mary Blindflowers© Il racconto che segue è stato escluso dalla raccolta “L’occhio clinico”, perché l’editore, cattolico, lo ha censurato. I. Siddinghausen, 15 febbraio, anno del Signore 1631. Il freddo era intenso. Verena Tutke affondava i piedi nella neve alta e soffice. Doveva raggiungere una casa di certi suoi parenti, dall’altra parte del villaggio. […]View post →