E il cigno è ubriaco, stordito alienato, cacciato nel sego di bere fumoso Tamigi in post-consonantiche tazze del nord. Il cigno canta, che sotto le piume le carni sue nere contorcono assiomi di misteriose atmosfere. Un ratto erbivendolo attraversa veloce la strada, e il cigno calca la via sperando che almeno l’orciolo del cielo, […]View post →
Di Mary Blindflowers© I mondi della rappresentazione sollevano caduca lezione del buon peto con gli alari, servito in salsa di serventi calamari. Sgusciano lisciano viscide piume di mare all’acume d’aceto contrarie al contrario, brezze di testate semiserie sull’uso, l’abuso e il disuso all’orario della virgola a concetto. Esce il tripudio dal petto del gigante […]View post →
Di Mary Blindflowers© Nacqui nel 6350, salendo i 108 scalini del niente manifestato, e mai universalmente cancellato. E risorgetemi le mani, sono nove con tre dita ad arto, e risorgetemi le piume in echi di angeli ceduti al posto della carta per conservare i panettoni di scarto. Non ho dei né padroni, non ho cieli […]View post →