Di Mary Blindflowers© Che sei tu figlio… L’uccellatore che pianga, sugli zoccoli squillanti, esibiti vaganti rigurgiti di memoria solidale carca e sfanga solo il male oscuro delle folle, annidato nelle molle dell’assenso, c’è come uno scompenso di opinioni, il sole muta in luna facilmente, e docile piega al semidenso la cruna di […]View post →
Di Mary Blindflowers© Spasmodiche le scrofe all’incipit civile, rifugi al bisestile, strofe, trita memento, ferro usato, limite ben misurato, un giorno in più per vivere e morire, senza mai capire, per passepartout che aprono tutto, scrittori regimeconsenzienti, ma tu li senti? Proni a regine sulla via del lutto. Questo è tutto quel che […]View post →
Di Mary Blindflowers© Il sole è un caduco obliterare d’idee, soffuse al romanzo di un tempo di scheletri bianchi, e se fossimo stanchi ci sarebbe la pena e il dolore degli anni, la circoncisione del vento incapace di ingravidare la terra di nuovo, causa dell’alito umano che guasta le cose, marcisce gli […]View post →
Di Mary Blindflowers© Filosofema degli affilatoi, scatto a tema ludibrio e metafisico preludio di rasoio all’esantema, brillio di luce propria al certo, un caduceo di morti in ressa da far pena, una fretta cuocipressa, l’idea che l’uomo sappia più del cappio della morte e del preludio triste delle aorte. Non vedi che viviamo meno del […]View post →
Di Mary Blindflowers© Ma io vi amo morticorti davvero, credetemi, amo la vostra insignificanza da minusdotati letterati chiusi dentro la microstanza delle vostre percezioni a ore stabilite dalla pressurizzazione delle aorte, din don, suonano a morticorti, aprite tutte quante le porte, a tentativi di dileggio dentro retroabortivi cassonetti, tic tac, suonano, suonano a morticorti, indubbia […]View post →