Mary Blindflowers© Etica del falso libro Immaginate di camminare in un deserto, di non scorgere che sabbia, di avere caldo, una sete tremenda, di sentirvi male. Camminate senza sapere neppure dove state andando, sotto il sole cocente che vi brucia la pelle. State per svenire e per la stanchezza e per il bisogno […]View post →
Di Mary Blindflowers© Pettinare i capelli ai pupazzi senza capelli, limare, lucidare e smaltare le unghie alle api senz’unghie, disegnare cerchi ideali nell’aria, contare le formiche per terra, saldare certezze posticce su corde tese, contare ad uno ad uno i punti delle coccinelle in volo, poi credere, postulare, mentire, spettegolare e ruggire per finta […]View post →
Di Mary Blindflowers© Il pensiero trasversale, ovvero l’antipappagallo . Il pensiero trasversale è il mal di capo contro cui un’aspirina non basta, la maglia casta esposta e mal riposta, quella che non sta apposta a posto o al posto suo che poi suo non è, ma il posto che gli sarebbe stato […]View post →
Di Mary Blindflowers© Nelle filosofie orientali e occidentali si pensa che il nome, definendo, crei la cosa stessa, che attraverso il nome si dia realtà, concretezza e verità ontologica al mondo così complicato, così fragile. Ma è veramente così? Siamo un nome? Non è riduttivo? Solo chi ha un nome può dunque correre il […]View post →
Di Mary Blindflowers© Il parto elefantiaco del topo rompe il guscio inane del non senso, cava proteiche forme dalla terra nuda, imita la superficie cruda dell’invidia. Vantarsi è indifferente per le categorie mnemoniche del niente sulla terra sola. Serra di maschere, composizione sfatta che va alla guerra senza gambe. Lo sciocco copre lande d’inutili […]View post →
Di Mary Blindflowers© Nel 1730, Henry Fielding mette in scena il The Author’s Farce, The Pleasure of the Town. Luckless è il personaggio principale, che si illude di poter vivere del suo lavoro di scrittore. Ma l’amico Witmore gli fa un discorsetto in cui cerca di convincerlo ad adattarsi ai tempi: “Nell’era del sapere […]View post →