Mary Blindflowers© Stride sui ferrei cardini . Stride sui ferrei cardini, l’arrugginita porta, dentro l’orrendo carcere, piove una luce smorta[1]. La figura del prigioniero ha ispirato poeti e intellettuali e spesso è divenuta suggestiva e affascinante metafora dell’incomunicabilità, della solitudine, dell’isolamento. Il tavolo con i libri, prosa di Hofmannsthal del 1905, dice che […]View post →
Di Mary Blindflowers© Il comune buon senso ha impellente e costante necessità dell’ufficializzazione del senso, del filtro accreditato attraverso il quale è possibile ostentare un parere, al 90 per cento, finto. C’è un sostanziale e vuoto dilettantismo di massa che impedisce la fruizione della vera arte. L’arte diventa un oggetto soggetto al crisma incontestabile […]View post →
Rugge la notte nel mio antico sangue di vampiro mentre le nuvole come cigni sfatti scuri di gridi mi cadono ai piedi sull’asfalto camminando sul filo dell’ira che ho dentro. Salto da pubblicità mesmeriche riviste e manifesti giganti, eidetiche visioni dentro patinate simboliche prigioni di massa. Son qui, enorme e fittizio, lo stimolo ultrafanico […]View post →
Di Mary Blindflowers© Scrive Philippe Petit nel suo Trattato di funambolismo: “Il vuoto atterrisce. Prigionieri di un brandello di spazio, combatterete allo stremo delle forze misteriosi elementi: l’assenza di materia, l’odore dell’equilibrio, la vertigine dai lati molteplici e il cupo desiderio di ritornare a terra… Il Filo che appartiene ai Maestri del mondo, sul […]View post →