Baratono, Il beato Macario

Baratono, Il beato Macario

Baratono, Il beato Macario

Baratono, Il beato Macario

Baratono, Il beato Macario, prima edizione 1929, credit Antiche Curiosità©

Mary Blindflowers©

Baratono, Il beato Macario

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Pierangelo Baratono (Roma, 8 settembre 1880 – Trento, 2 ottobre 1927) è uno scrittore poco conosciuto, di quelli che nei social non sentirete mai nominare. Il suo nome non fa tendenza. La satira in Italia è mal’accolta, oggi come ieri. E Baratono fu principalmente un autore satirico. Il beato Macario (Romanzo Mattacchione), fu pubblicato da Formiggini soltanto nel 1929, quindi postumo. Anni prima lo stesso Formiggini aveva respinto e censurato il lavoro, a dimostrazione che un autore morto vale più di uno vivo, proprio perché non può più parlare. Del resto lo stesso Formiggini è molto esplicito in una sua lettera ad Adelchi Baratono, fratello minore di Pierangelo e politico socialista:

L’editore ad Adelchi Baratono

Caro Baratono,

ho già letto il libro di tuo fratello e ho trovato una sua lettera in archivio con cui accompagnava lo stesso manoscritto che tu mi hai portato. Credo mio dovere di non negare a te e a quanti vollero bene all’amico così immaturamente scomparso di contribuire a fermarne il ricordo accogliendo ora il volume che lui vivo non avevo voluto pubblicare.
Ho già mandato a fotoincidere la lettera di Pierangelo, e le bellissime, per quanto talvolta audaci, iniziali istoriate che a lui piacquero tanto.
Un’opera di censura fatta ora sarebbe irriverente: in ogni modo per quanto il romanzo del Beato Macario sia di atteggiamenti voltairiani che ora sono stati felicemente superati dal gusto letterario contemporaneo e sia tutto pieno di malizia, esso è condotto con tale dignità di espressione da non poter essere considerato in alcun modo pericoloso…
Egli aveva una cultura peccaminosa incomparabile e mi diede un sacco di consigli e di incitamenti che io sono lieto di non avere seguito mai: egli mi avrebbe voluto condurre a fare una collezione di autori satanici piuttosto che umoristici, mentre io credo di essere stato in tanti anni molto rigoroso nel non accogliere nella mia collezione tutto ciò che mi è sembrato potesse essere corruttore…

In sintesi lo stesso libro che viene giudicato “peccaminoso” da Formiggini, al punto tale da non volerlo pubblicare, poi viene dato alle stampe dopo la morte dell’autore su insistenza del fratello politico, per fermare un ricordo di chi non c’è più.
Ma cos’ha Il Beato Macario di tanto irriverente?
Con la scusa delle peripezie erotiche di Macario il libro critica la religione, il perbenismo, il matrimonio, l’ipocrisia della società borghese, l’organizzazione della giustizia, in pratica, Stato, Chiesa e società tutta, con un’opera demolitrice inaccettabile per l’uomo medio. Baratono sostiene in modo forte e chiaro che la verità non piace a nessuno perché è scomoda. Lo stile del romanzo, solo apparentemente semplice, nasconde una simbologia insistita, ma iniziamo dal principio. Macario è neonato. Fin dalla nascita, è destinato dalle convenzioni sociali a vivere in santità, nella repressione religioso-sessuofobica di ogni suo istinto. Per evitare sensuali allettamenti il protagonista neonato rinuncia perfino a mangiare:

… volle appalesare con chiari segni la propria missione opponendo un fiero corruccio agli osceni allettamenti dei sensi e rifiutando il latteo alimento sol perché offertogli in una coppa di carne nuda da una poco timorata nutrice. Con irati gesti e mugolii disapprovatori egli respinse dunque, ben tre volte la coppa…

C’è qui una tensione verso il basso, con la desacralizzazione del tre, numero sacro per antonomasia. Il pargolo è la parodia di Gesù Cristo. Il purissimo latte verginale di Maria, qui si trasforma in peccaminosa tentazione offerta da una nutrice priva di remore religiose. E come Cristo, Macario respinge la coppa. C’è una parodia di quel cristologico: “Leva da me questo calice”, qui traslato in senso erotico-satirico. Il top della caduta al basso, lo si rileva poi quando il piccolo Macario decide di nutrirsi dalla porta d’uscita anziché da quella d’entrata, tramite apposito biberon, efficacemente descritto… (continua)

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DESTRUTTURALISMO Punti salienti

Libri Mary Blindflowers

 

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