Mary Blindflowers©
Brina sui vetri spessi
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Brodo di dado
Una bandiera di penne, topi e bucce di pera,
da consumare piano la sera
spacciata per mattino,
la brina sui vetri spessi dei parlatoi affumicati
vicino al culmine delle fiere azzimati,
ha già filato una canzoncina lieta,
la meta è infatti raggiungibile, dice,
non occorre denaro per progettare un dirigibile,
chi non ci crede stia zitta, inagibile al desco,
non sa nulla, dritta la bandiera di penne di bucce di topo
e schegge di pera, vede oltre il fresco,
garantisce una coltre di pozioni e posizioni
fino all’osso sacrale là dove riposano
sacre lettere di cera sovrane.
Ma può una formica piegare un filo d’erba
già secco?
Questo è il nodo, il brodo di dado e l’ecco.
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La fede
“Crede lei alle fanfaluche
della fede?”
“Il poco che la convenienza ormai richiede,
la fede è solo un cromotopo che siede
dentro la relatività d’ogni qua qua,
ma sa c’è chi ha bisogno
di giocare tra la terra e il sogno
d’esser vivo, per sempre”.
“Che noia!”
La fede è il vanto delle acciughe in salamoia.
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Litici ricordi
Con accenti critici su litici ricordi labili,
politici inabili cambiano opinioni
girano ambizioni al verso recto,
folle di stupidari, cure
a corrente alternata, a caso sul caso
bugiardetti da pomata popolo,
un obolo al naso del vincitore in gara,
previo scarto tara
pregna di sangue innocente.
Chi dimentica non vede,
poi nemmeno più ci sente.
Il ricordo è sommerso,
destinato a un paradiso inverso
che cede gli ormeggi in aria a chi veste
le bambole in bombole
nella ludica ecatombe finanziaria
delle tombole.
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DESTRUTTURALISMO Punti salienti