Di Mary Blindflowers© Il termine polemica deriva dal greco “πολεμικός”, “attinente alla guerra”. La polemica da guerra grezza, di parte e interessata, diventa sottigliezza, spiraglio di aspirazione dell’oltre, quando è scevra da isterismi e frustrazioni personali, da logorii interiori che possono condizionare il giudizio individuale e renderlo “emotivo”. La polemica può essere feconda […]View post →
Mary Blindflowers© Come si fa a non amare Primo Levi? . Che differenza c’è tra cronaca e letteratura e quand’è che la cronaca può diventare letteratura? Questa è una domanda che spesso mi pongo, soprattutto perché in Italia i romanzi che sono la mera riproduzione quando non la copia vera e propria di […]View post →
Di Lucio Pistis© La televisione crea miti, addestra le coscienze a percepirli come tali, e confonde letteratura con divulgazione spiccia, filosofia con volgarizzazione per non-lettori. Confesso di non essere mai riuscito a finire un libro di Luciano De Crescenzo, dopo venti pagine un senso di inutile banalità mi ha sempre assalito, con la forte […]View post →
Di Pierfranco Bruni© Se una legge che è Legge viene ritenuta ingiusta è giusto trasgredirla. Un invito invitante non solo da parte mia. Ma invitante da parte di tutti. Si tratta non di un atto spregiudicato ma di un pensiero filosofico. Infatti a sottolineare ciò è il “filosofo” Massimo Cacciari. Quindi è “filosofia” forte […]View post →
Di Mary Blindflowers© Joseph Kosuth usò per primo l’espressione pleonastica di “arte concettuale” a metà degli anni Sessanta. Con l’intento di superare il mero piacere estetico, l’arte si concettualizzerebbe, ossia il suo obiettivo non sarebbe più la bellezza fine a se stessa, ma il pensiero racchiuso nella rappresentazione. Una contraddizione in termini in realtà, […]View post →
Mary Blindflowers© L’iperrealismo è la pseudo-arte del potere L’arte contemporanea estremizzata nell’atto di cogliere l’aderenza alla realtà fino all’iperrealismo che, partendo da una più o meno bella foto, oppure semplicemente disegnando limitatamente a ciò che si vede, secondo un virtuosismo puramente tecnico, diventa la negazione dell’arte stessa, negandosi nell’innocuità, per abbandonarsi alla […]View post →
Di Mary Blindflowers© Il nome che riecheggia, che cingola, che ciondola che gongola e che dondola su ville, stille di stelle filate e già andate e fa faville, avanti e indietro, come Pietro traditore, il nome è un impostore ma fa presa sulla mente lesa di chi ha il cervello dentro l’ano del sistema. […]View post →
Di Mary Blindflowers© Il vuoto come misura dell’uomo totale in simbiosi con la conoscenza dell’io, svincolato, sganciato da preoccupazioni di ordine mondano, un vuoto vuoto proprio ed essenziale perché pieno e paradossalmente anti-vuoto. La dimensione del vuoto della stanza del tè è un paradosso pregnante, un vaso comunicante l’essenza e il significato. «Il cuore […]View post →
Di Mary Blindflowers© Paul P. Gilbert, Corso di Metafisica, Piemme edizioni, 1997, sottotitolo La pazienza d’essere. E di pazienza ce ne vuole tanta per riuscire a finire un testo di 343 pagine, tra interpretazioni chiaramente faziose della filosofia antica e heideggheriana, che hanno l’unico scopo di ristabilire un principio base: la scienza si è […]View post →
Mary Blindflowers & Mariano Grossi© Pandione, affrettate conclusioni accademiche . Nelle Metamorfosi (VI, 667-74) Ovidio dedica qualche verso alla trasformazione di tre personaggi mitici in uccelli: … corpora Cecropidum pennis pendere putares; pendebant pennis. Quarum petit altera silvas, altera tecta subit neque adhuc de pectore caedis excessere notae signataque sanguine pluma est. IlIe […]View post →