
Dogs on leads, credit Mary Blindflowers©
Lucio Pistis & Sandro Asebès©
Paolo Volponi, asfissia poietica
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I viaggi
non mi spaventano.
Anche se girassi
dietro la fortuna.
Farei solo dei passi.
Col piede
accanto a un sasso.
Ogni strada
ha un sasso
e una margherita.
Ed io vado
sasso per sasso
e colgo la margherita.
(Paolo Volponi, Poesie Giovanili)
Esempio mirabile di asfissia poietica (in senso etimologico, non crea un bel nulla dal nulla) formale e sostanziale questo miscarriage emotivo di Volponi che si perde in rime tautologiche dopo un timido tentativo variegato, (girassi, passi abortito in un duplice sasso, sasso) alternato ad assonanze in dentali medie (piede, strada, vado) per riavvilupparsi nella rima tautologica (margherita, margherita).
Ma non si comprende il messaggio: che attinenza hanno pietre e fiori con il mancato timore delle escursioni? Atteso che è tutto da verificare se in ogni percorso vi sia un sasso e una margherita, la smania della raccolta del suddetto fiore, che slancio comunicativo offre al lettore? Un rinnovato anelito al M’ama- non m’ama? Se scrivere poesie è comunicare, qui si attesta un totale fallimento contenutistico. Siamo sul versante poesie nemmeno troppo belline e che non significano nulla.
Ma Volponi che secondo Luzi sarebbe in grado di gettar luce sia dentro che fuori dell’io, (beato chi ci crede), sembra essere davvero un esperto di fritture d’aria servite su piatti bagnati in argento. L’assenza contenutistica si rinnova infatti anche in poesie più complesse e in cui si presume che l’autore abbia cercato, a suo infelicissimo modo, di attivare una ricerca, un percorso linguistico che però abortisce miseramente nel loop a doppio giro di boa per poi finire annegato nel nulla.
Ma leggiamo ancora:
L’amor di sé
L’alba ancora non lascia
l’ultima onda notturna;
ancora trattiene l’ambascia
di persistere sola, recisa
ogni corda l’aria stessa, la fascia
del proprio lucore indivisa…
(Paolo Volponi, Poesie 1946-1966)
Tecnicamente che linee sono queste che abbozzano delle rime alternate a singhiozzo in cui “notturna” trova la sua gemella tautologica distanziata di ben 24 versi? E “sabbia” che rispondenza trova? Così come quel “sé” nell’explicit? E che omogeneità hanno queste linee assonanti? Si parte con due settenari, poi arriva un novenario, dopo un decasillabo, un endecasillabo, un altro novenario e fermiamoci qui perché l’effetto bandiera continua ad libitum per tutto il componimento… (Continua su Destrutturalismo n. 3).
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DESTRUTTURALISMO Punti salienti