E il cigno è ubriaco, stordito alienato, cacciato nel sego di bere fumoso Tamigi in post-consonantiche tazze del nord. Il cigno canta, che sotto le piume le carni sue nere contorcono assiomi di misteriose atmosfere. Un ratto erbivendolo attraversa veloce la strada, e il cigno calca la via sperando che almeno l’orciolo del cielo, […]View post →
Di Fremmy© Iniezioni ed intersezioni risolute, archi di stereotipi viventi affini al peggio. Un giorno respirare travi variegate di fame, qualunquismo ad arrabattare la coltre di fiume, passo il tedio ad amalgamare sinestesie uggiose. Umili distorsioni attraccano il veto al gioco, un gorgoglio di sassi alterni nel bosco, solerte adesca trame da denudare con […]View post →
Di Maria Concetta Giorgi© La Chiesa è madre e il femminile che c’è nel sostantivo “Madre”, dovrebbe rassicurare. Una madre che accoglie, aiuta tutti indistintamente. Una chiesa che prende anche posizione, una chiesa viva, che reagisce, una chiesa cristiana, una chiesa che segue la “buona novella”, una chiesa giusta. Giustizia, sì di giustizia si […]View post →
Mary Blindflowers© Grammatica inventata traduttori Chevillard . Su consiglio di un’amica ho letto “Sul Soffitto”, libro paradossale e grottesco di Éric Chevillard. L’ho letto nella traduzione italiana di Gianmaria Finardi, editore Del Vecchio, brossura editoriale illustrata a colori, un tipo di brossura che si rovina solo toccandola e su cui si vedono tutte le eventuali […]View post →
Tempo fa ho pubblicato la versione thiesina della leggenda di Mastr’Anghelu, che potete trovare in questo stesso blog. https://antichecuriosita.co.uk/2017/07/17/sarchibusada-de-mastranghelu/ Ora pubblichiamo qui di seguito la versione di Torralba. Non esiste nessuna testimonianza scritta che provi l’origine del detto “s’archibusada ‘e Mastr’Anghelu”, quindi entrambi i paesi ne rivendicano la paternità. Mario Dore© Cos’è un […]View post →
Mariano Grossi© Aritmeticamente Dante, ripartizione scenico-proporzionale (II) Canto XX In cammino (Avvicinamento – Invettiva contro la cupidigia) Contra miglior voler voler mal pugna; onde contra ‘l piacer mio, per piacerli, trassi de l’acqua non sazia la spugna. Mossimi; e ‘l duca mio si mosse per li luoghi spediti pur lungo la roccia, come si […]View post →
Di Mary Blindflowers© Il rumore ai lati del corpo avvinto in lacci d’altri mondi, scrittura come in trans d’ipnosi non riconoscibile nella post-lettura neuronale dei perché, chiedersi, dubbi, domandare, e corrodere legni di certezze, gnosi miste a fango dottrinale. Brutto eterno vizio mai meschino quello di chi trova il mare dentro l’infero cassetto […]View post →
Di Mariano Grossi© Aritmeticamente Dante, Divina Commedia . Proseguendo nell’analisi strutturale della composizione dei canti della “Divina Commedia”, cercheremo di soffermarci ancora una volta su un paio di linee poetiche in cui il poeta cede il microfono ai personaggi del canto, per scandagliare se esse appartengano all’economia narrativa ovvero a quella drammatica studiate a […]View post →
Di Mary Blindflowers© Il mito con il dono perpetuo dell’inattingibilità, è per le masse il sogno identificativo dentro cui cullare ambizioni sopite e immaginazioni fritte di bugie. Il mito non crolla perché la volontà del mono-pensiero, prono al super-ego, si mantiene forte e ha basi d’acciaio che poggiano sulla debolezza delle sinapsi collettive. Siccome […]View post →
Di Mary Blindflowers© Ho sognato pettirossi, le malelingue affilano i coltelli dall’alto dei castelli con pupazzi-re, e le dame aggiustano prone i décolletés, gli eroi non parlano coi piccoli perché sono troppo grandi, ahinoi, non entrano sotto le porte, sono grossi, non sono mica pazzi, non sconvolgono l’assetto cronometrato delle aorte, manipolano cose morte, […]View post →