Amor della Patria? Macché!

Amor della Patria? Macché!

Amor della Patria? Macché!

 

Amor della Patria? Macché!

Feijoo, Teatro Critico Universale, Tomo III, 1778, Credit Antiche Curiosità©

 

Amor della Patria? Macché!

Mary Blindflowers©

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Benedetto Gerolamo Feijoo (1676-1764), spagnolo, benedettino, femminista ante-litteram, epicureo, uomo dottissimo, convinto sostenitore dell’intelligenza degli animali contro il meccanicismo dei cartesiani, indagatore della natura, del linguaggio e della mente umana, era uomo dalle idee spregiudicate anche in fatto di passione nazionale, pacifista, illuminato con una cultura enciclopedica a tratti più evoluta di quella dei più ben noti enciclopedisti stessi.
Il perché questo autore non venga ricordato da alcuno, francamente mi sfugge. Sono in pochi a conoscerlo e ad apprezzarne gli scritti, forse perché fu anche molto polemico contro la classe politica, i medici, i ciarlatani e osservava il mondo con uno spirito mordace. I suoi libri in edizione originale settecentesca, in italiano sono rarissimi, trovarli è un’impresa, ma vale davvero la pena di leggerli, non solo perché questo benedettino aveva idee progressiste, il che non è poco, ma anche per la limpidezza del suo stile di scrittura, la chiarezza delle spiegazioni e degli esempi, i riferimenti, la critica serrata ma mai scontata, anzi spesso efficacemente argomentata con esempi pratici e una incredulità di fondo verso quello che gli antichi definivano con superficialità “straordinario”.
In Teatro critico universale ossia ragionamenti in ogni genere di materia per disinganno degli errori comuni, tradotto dallo Spagnuolo nell’Idioma Italiano dall’Abb. D. Antonio Eligio Martinez, in Genova, presso Giuseppe Pizzorno Libraro nel Vico del Filo, 1778, tratta argomenti diversi sotto forma di ragionamenti: dalla difesa delle donne alla pietra filosofale, dai segreti della natura allo scetticismo filosofico, dagli scopritori dell’occulto ai paradossi matematici, dalle comete all’astrologia, dalla medicina alla letteratura e brevità delle vita, etc. etc.
I ragionamenti, svolti in più tomi contenenti varie sezioni argomentative, sono ricchi di riferimenti, di spunti di riflessione e avevano lo scopo critico di disingannare gli uomini, ossia illuminarli circa gli errori comuni avallati dalla superstizione, dall’ignoranza ma anche da dotti e saccenti che senza prove credevano ciecamente a cose inverosimili e del tutto campate in aria. Feijoo aveva un approccio scientifico ad ogni problema e giudicava solo dopo aver letto un libro. Bisognerebbe informarne i giurati del Premio Strega:

Le iscrizioni dei libri sono simili ai sembianti degli uomini, e tanto quelle, come questi ingannano. Quindi non è prudenza formar dal frontispizio giudizio d’un libro, siccome né dal sembiante il giudizio d’un uomo (Tomo III).

Sul concetto di Patria che in Italia ancora molti sostengono come giustificazione per avallare l’uso delle armi nei conflitti, diceva:

Cerco tra gli uomini e non mai lo trovo, l’amore alla Patria tanto decantato dagli Antichi; intendo dire, non veggo fra gli uomini quel dolce, nobile, giusto e virtuoso amore alla loro Patria. Osservo esservi alcuni niente affetti alla Patria, e ne veggo altri pieni di un difettoso affetto, che chiamasi comunemente Passione Nazionale. Non può negarsi, che si leggono tratto tratto nelle Storie migliaja di vittime immolate a un tal idolo. Qual guerra si intraprende senza questo pretesto? Qual campagna di vide mai bagnata di sangue, e piena di cadaveri, né cui sepolcri non imprimessero come onorevole inscrizione l’avere perduto quegli Eroi la vita in difesa della Patria? Eppure se intrinsecamente esaminar vogliamo gli avvenimenti delle cose, troveremmo essere assai ingannato il Mondo nel credere molti adoratori di cotesta immaginaria Deità, o Nazional Passione (Tomo III).

La disamina continua con argomentazioni che superano il concetto stesso di Eroe. Perché, dice Feijoo, molti espongono le loro vite in battaglia? Per lo stipendio, per sperati bottini o per ascendere a qualche carica importante, per timore dello Stato o per ubbidienza. Intanto il Principe si tiene ben lontano dalla guerra e manda gli altri a farla. Le grandi imprese sono sempre state frutto di ambizione non di amor patrio. Demolisce quindi, ad uno ad uno, molti Romani considerati eroici, concludendo che l’amor della patria è soltanto amor del proprio vantaggio. Come dargli torto?

Per maggiori approfondimenti su questo autore rimando al quinto numero della rivista Destrutturalismo, in uscita a Novembre 2023.

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DESTRUTTURALISMO Punti salienti

Libri Mary Blindflowers

 

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