Foglie a seghetto, credit Mary Blindflowers©
Roberto Marzano©
Sono un poeta noioso
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Sono un poeta noioso
Sono un poeta noioso
faccio cadere le stelle
addosso a svincoli inutili
gonfi di ovvio e di lacrime
svenevolmente nostalgiche
in preda a un ego deforme
da caramelle disperse
in fondo a tasche d’abisso.
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Fuori tempo
Fa acqua la fanfara, cigola stupida
sventata cade in fallo sui bemolli
in debito di fiato e consistenza
ché la saliva ossida gli ottoni
torce le molle, le manda alla deriva
tra gorghi di bequadri infradiciati
stinge la poseidonia sotto il pelo
di un’acqua fuori tempo e maldisposta.
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Troppa luna
Di quello che non ho né farò a meno
c’è troppa luna addosso ai paradossi
non ho comete da inseguir la coda
né seni morbidi spalmati sulla schiena.
Labbra di fuoco come sigarette accese
in un cinema di seconda scelta
con le poltrone che cigolano esauste
stracci cobalto da svendere all’uscita.
Cos’altro ancor non ho, io non lo so
e se non so, non vedo via di fuga
non ho più rose da innaffiar di baci
che me ne faccio di un’auto senza meta?
Non ho un soffio che mi sostenga acceso
ma denti di sciacallo a sbeffeggiare
un desiderio che germina e sussurra
nel buio vacuo di quest’oscura stanza.
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Al posto giusto
Vorrei capitar sotto le ascelle
di te che ti risvegli stiracchiando
quel tuo sospiro che dà buongiorno al mondo
rubando aria al vento del mattino.
Oh come lo vorrei esserci, ora
se solo la fortuna lo volesse
come il fratturarsi le gambe in ospedale
o morire per te, direttamente al cimitero!
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A tua sorella!
Giù per minori scale sei caduta
di stile antico mobile angolare
bene il tiro sul calcio di rigore
del clima temperato la punta
sempre al meglio che puoi
farcela ad uscire adesso
orsù non restare al chiuso
per ferie al mare o ai monti
in groppa al cavallo di Troia
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DESTRUTTURALISMO Punti salienti
