Perché ostracizzano Giovanni Papini?

Perché ostracizzano Giovanni Papini?

Perché ostracizzano Giovanni Papini?

Perché ostracizzano Giovanni Papini?

Papini, 24 Cervelli, 1917, credit Antiche Curiosità©

 

Perché ostracizzano Giovanni Papini?

Mary Blindflowers©

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Si dice che il motivo per cui Giovanni Papini viene nominato pochissimo e ristampato poco e nulla, sia l’aderenza al fascismo, ma non è del tutto vero. Lo stesso discorso infatti non si applica, per esempio, a D’annunzio, che nessuno di fatto legge, ma viene citato e ristampato di continuo. E che dire poi dell’antisemitismo di Padre Agostino Gemelli che ha dato il suo nome al famoso ospedale? O del supercitato e adorato miracolante Padre Pio le cui relazioni coi fascisti sono accertate?
No, mi sono detta, i motivi per cui Papini è ignorato, nonostante scrivesse benissimo, meglio di D’Annunzio, sia in prosa che in poesia, sono altri.
Li potete scoprire leggendo 24 Cervelli, una sua raccolta di articoli che definisce “saggi non critici” e in cui, fin dall’esordio, Papini, mette i puntini sulla i di Ignoto, critica i critici e l’abominevole sistema della fama che porta gloria a talenti mediocri, ignorandone altri. Tesse quindi sarcasticamente una lode dell’Ignoto, colui che ha fatto la storia, ha inventato la ruota, la chimica, la meccanica, la moneta, l’agricoltura, ha creato rivoluzioni, scoperte utilissime, verseggiato e scritto in silenzio, ignorato da tutti, perché: “Chi si degnerebbe di dilapidare l’inchiostro per chi non ha nome?” Nessuno, ovvio.
La scusa più ricorrente di chi non vuol parlare di Ignoto è che, appunto essendo Ignoto, non si sa nulla di lui e di conseguenza potrebbe essere impossibile parlarne.
Ma queste, dice Papini ironicamente, sono tutte stupidaggini: “Non abbiamo bisogno di immaginazione. S’è vero che gli uomini si conoscono dalle opere, sappiamo tante cose d’Ignoto!”
Papini auspica un ritorno alla valutazione dell’opera indipendentemente dalla fama del nome di chi la crea:

 

Gli uomini, in generale, sono troppo inclinati a dar importanza a tutto ciò che ha un nome ed è legittimato da una firma o da un foglio di stato civile. Essi non pensano abbastanza spesso che la massima parte di ciò che si chiama civiltà è stata fatta da gente di cui ignoriamo le generalità e di cui non sappiamo addirittura nulla. Gli sconosciuti, gli anonimi hanno fatto assai di più per noi che non tutti gli illustri che riempiono i dizionari biografici. Le immagini più belle, le melodie più semplici, le stilizzazioni più riuscite, le invenzioni fondamentali sono l’opera di questo Ignoto, del quale non si curano i panegiristi e gli storici.

 

Ma perché, poi si chiede l’autore, il nome celebre ha così tanta presa sulle masse? Ingratitudine accompagnata da pigrizia. Le cose che hanno un nome si ricordano più facilmente. Non manca poi una certa dose di ipocrisia. È molto più semplice “fingere riconoscenza” quando:

 

abbiamo davanti a noi un essere a cui rivolgere le lodi e di cui possiamo inorgoglirci. Il povero Ignoto, colui che pensò ed operò senza curarsi di apporre un timbro con nome e cognome alle sue opere, senza mandare comunicati ai giornali del mondo, è una figura troppo evanescente e dimenticabile… Quando non sanno chi sia e come sia colui che ha fatto qualcosa, sia pure una grande impresa, non riescono a fissarvi sopra il pensiero e a dirigervi la corrente della simpatia o dell’entusiasmo. La loro isradicabile pigrizia fa sì che Ignoto, il grande e millenario benefattore della razza umana, sia dimenticato da tutti.

 

C’è una critica ai critici che non considerano il valore delle opere ma recensiscono il nome, una critica alla società di massa, pigra, irretita e ingrata ma anche una critica ai soliti noti, quando dice:

 

“Con quanto dispetto vedo sulle nostre piazze le innumerevoli statue equestri o pedestri di tanti che hanno scritto tutt’al più qualche noiosa tragedia o hanno saputo tirare qualche felice sciabolata!”

 

Inutile dirvi che quello che Papini ha scritto nel 1917 è, purtroppo, attualissimo, anzi attraverso le danarose vie del marketing, la situazione è notevolmente peggiorata. Ai ricchi mediocri innalzano statue e monumenti di massa, mentre ai poveri ignoti viene continuamente rinfacciato di non avere un nome costruito con il denaro, la pubblicità, la critica corrotta e consenziente, gli editori che meriterebbero soltanto di fallire per come stanno riducendo la cultura.

Può mai Papini, con queste idee, essere ristampato e propagandato dal sistema?
Oltretutto in un Paese cattolicissimo, affermava, sempre nel 1917 in 24 Cervelli: “i veri liberi sono i perfetti atei”.

Con questa ciliegina sulla torta, i cattolici si scansavano e si scansano. È chiaro che Papini non possa e non debba essere che una pietanza indigesta per il perbenismo attuale al quale spero rimanga sullo stomaco, errori politici ovviamente, a parte.

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DESTRUTTURALISMO Punti salienti

Libri Mary Blindflowers

Comment (1)

  1. Mariano Grossi

    Papini, Papini, Papini
    troppo duro pei meschini
    mentre piove nel pineto
    che non vale neanche un peto
    trova alloggio in facoltà
    lode al duce e ai podestà!

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