Berkeley, l’acqua di catrame

Berkeley, l'acqua di catrame

Berkeley, l’acqua di catrame

Berkeley, l'acqua di catrame

Modello anatomico per studi medici, credit Antiche Curiosità©

 

Mary Blindflowers©

Berkeley, l’acqua di catrame

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Il filosofo Berkeley, dopo aver scritto una certa quantità di libri perlopiù noiosi e pedanti, affermanti la filosofuccia pretesca della assoluta necessità del cristianesimo; dopo aver tuonato contro gli atei e i miscredenti, si accorse che il successo avuto non corrispondeva alle sue aspettative. I consensi furono piuttosto tiepidi e scarsini, l’uditorio pagante poco incline a sorbirsi le sue prediche su dio.
Ma il buon prete, non si perse d’animo, com’è che si dice? Quando non si può entrare dalla porta, si trova una finestra. Infatti il nostro eroe (si fa per dire), migliorò l’acqua di catrame, una sorta di intruglio panacea di cui parlano anche Dioscoride, Galeno e Marcello, un favoloso elisir che avrebbe guarito tutti i mali, perfino il vaiolo.
Quest’acqua portentosa, che non curava alcunché, a base di oleum picinum, in pratica olio di pece o di bitume, era conosciuta non soltanto dai latini, ma fin dai tempi dell’antico Egitto e consigliata perfino nella letteratura medica orientale. La pece era infatti ritenuta utilissima contro svariati tipi di mali. L’olio di bitume poteva essere applicato sulla pelle o bevuto. Soltanto che, come potrete immaginare, per gli stomaci deboli, tale medicamento non esattamente gustoso, poteva risultare un pochetto indigesto.
Allora il buon Berkeley, che era anche botanico e indagatore della natura, oltre che filosofo, poeta cristianissimo e uomo tedioso, pensò di creare una ricetta più leggera e digeribile della suddetta porcheria:

 

si versa un gallone di acqua fredda su un quarto di catrame, si agita e si mescola bene con un mestolo o un bastoncino piatto, per tre o quattro minuti; poi si lascia riposare il recipiente per quarantotto ore, affinché il catrame abbia il tempo di depositarsi. A quel punto si versa acqua chiara e la si conserva coperta e pronta all’uso, senza prepararne più con quel catrame che può essere usato per altri scopi (G. Berkeley, Opere filosofiche, a cura di S. Parigi, UTET, Torino 1996, p. 534).

 

Così Berkeley divenne famoso. La sua acqua di catrame fu un vero successo. Lo scrive anche Papini in 24 Cervelli:

 

Nel 1740 L’Irlanda fu desolata dalla carestia e dalla pestilenza, e Berkely si ricordò di un rimedio che aveva imparato in America: l’acqua di catrame. Le prime cure riuscirono, e allora Berkeley si montò la testa e cominciò a credere di aver scoperto la panacea universale. Il suo amico dotto Prior fece molta réclame al suo medicamento che ben presto divenne di moda, e Berkeley scrisse, preso dall’entusiasmo, uno dei più curiosi libri del mondo, la Siris, che comincia coll’essere un trattato di farmacopea, poi diventa un libro di medicina, poi di fisica, e finalmente si trasforma in una sintesi trascendentale del pensiero neo-platonico e della rivelazione cristiana. Berkeley, che non era diventato celebre coll’immaterialismo, diventò subito popolare con l’acqua di catrame, e il suo spiritualismo penetrò dappertutto, in Inghilterra e fuori, colla scusa di accompagnare le spiegazioni sullo specifico di moda… (G. Papini, 24 Cervelli, Studio Editoriale Lombardo, 1917, pp. 64-65).

 

L’acqua di catrame però non poté nulla contro la paralisi che colpì lo stesso Berkeley nel 1753 e che lo condusse in quel posto da cui nessuno è mai tornato.

Per diventare famosi anche nella letteratura, partecipare a premi importanti i cui risultati sono sfacciatamente già decisi, dunque, o avete un mecenate importante che vi presenti e vi introduca nel giro buono, oppure, in alternativa potrete inventare o migliorare cose perfettamente inutili che diventeranno con l’effetto placebo e molta propaganda, utilissime e indispensabili per giovani e vecchi allocchi sempre pronti a credere a tutto.

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DESTRUTTURALISMO Punti salienti

Libri Mary Blindflowers

 

Comment (1)

  1. Mariano Grossi

    Berkeley, Berkeley,
    sembra ambrosia per gli dei
    col catram manco i tuoi nei
    sta sicur ci laverei.
    Rompi sol gli zebedei!!!
    Poi crepasti? ALLORA OK!

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