Dove la rogna picchia
Mary Blindflowers©
.
Ris: Bussano con violenza alla porta, vado ad aprire.
Léiw: (Entra senza chiedere permesso). Cafoni, maleducati! Vergogna!
Ris: Scusi ma lei chi è e cosa vuole da me?
Léiw: Ho letto sa?
Ris: Che cosa?
Léiw: I suoi articoli e quelli dei suoi collaboratori, quei due cafoni che chissà se esistono!
Ris: E quindi?
Léiw: Il mostro sacro è intoccabile! Dio è Dio!
Ris: Ma io non credo in Dio, né nei santi e nemmeno nel cubismo, nel neorealismo, nel déandreismo, nel felicettismo a tutti i costi, nell’imperialismo delle coscienze, nel pitagorismo, nel fancazzismo dei poeti sullo scranno che danno le lezioni dell’anno. Non credo nelle ciliegie che l’una tira l’altra affinché ciascuna si senta più amata e più scaltra, non lo sapeva?
Léiw: (Sviene).
Professor Ciminieretti: Oh che succede qua? Che accade?
Ris: Nulla, la signora Léiw è svenuta per troppa aderenza al mainstream, le porti dei sali anti-neuronali con aggiunta di idee convenzionali riparatrici, le faranno immediatamente bene, come le sigarette all’acetilene.
Prof. Ciminieretti: Cosa ha fatto a questa povera donna, a questa ipersensibile e grandiosa poetessa?
Ris: Io? Nulla, badavo ai fatti miei elencandole quello che non mi piace e si è schiantata in terra, giuro, non l’ho nemmeno toccata, di solito non tocco materie di dubbia pulizia mentale, ha fatto tutto da sola, schiattò.
Prof. Ciminieretti: (Dando dei colpettini alla svenuta per farla rinvenire). Avanti Léiw, amica mia e degli amici degli amici, riprenditi, su dai che ce la fai!
Léiw: (Balbettando) Ha…. Ha detto che odia il neorealismo, ha… ha…
Pof. Ciminieretti: (Rivolto a Ris). Che zotico infelice! Si vergogni di quello che ha combinato!
Ris: Io? Veramente stavo a casa mia a farmi i fatti miei, quando la signora ha bussato e…
Léiw: il neorealismo è corrente letteraria, affermatasi nella narrativa italiana dal 1930 in poi, basata sulla esigenza di eliminare gli artifizi letterari, dando la preferenza ad una realtà dolorosa e profonda che usa un linguaggio realistico; il deandreismo è il culto necessario di un poeta che ha superato il concetto di destra e sinistra e val bene per tutti i carretti e tutte le stagioni! Il felicettismo è l’esigenza di fingere di essere tutti felici accusando, chiunque non finga questa felicità, di infelicità che è il peggior reato che si possa commettere oggigiorno! La regola base del felicettismo è: se non la pensi come me sei infelice! L’imperialismo delle coscienze…
Ris: Direi che forse se la smette di castroneggiare è meglio!
Ciminieretti: Ma come si permette? Lei sa chi sono io?
Ris: No, sinceramente, prima d’oggi non l’avevo mai vista né sentita, non sapevo nemmeno che esistesse!
Ciminieretti: Io sono la misura del tutto, un grande poeta!
Ris: Davvero? Complimenti e cosa ha scritto di bello?
Léwis: La Nutella è un dolore da spalmare tra gli spazi.
Ris: Si intitola così?
Léwi: Sì, opera prima di poetica sublimità tra cinciallegre e taffetà in cui abolir le rime che ormai sono desuete, spalmando marmellate su pianelle e stelle e il dolore tra gli spazi bianchi delle parole! Ma non è possibile che lei che è uno pseudo-scrittore sconosciuto da strapazzo non abbia mai sentito parlare del grande, incommensurabile Ciminieretti.
Ris: Veramente no. La chiamano per i paesi?
Léwis: A far cosa?
Ris: A portare i sali terapeutici alle poetesse svenute per iper-ragnatelismo nell’eufemismo lirico-patologico e nel fisiologico pertugio d’ogni sintetica isteria.
Léwi: (Rinviene all’improvviso). Parola mia, Ris, io la denuncio! La denuncio!
Ris: Per cosa? Non ho alcuna intenzione di operare su di lei una disinfestazione dagli aracnidi. Se li tenga pure, perché quindi lei viene da me a grattarsi le rogne?
Léwi: Le gogne, le gogne ci vorrebbero per quelli come lei!
Ciminieretti: Si vergogni!
Ris: Uscite, prego e grattatevi pure dove la rogna picchia che siete men di una lenticchia.
.
DESTRUTTURALISMO Punti salienti