Pitzorno, Vita di Eleonora d’Arborea?

Pitzorno, Vita di Eleonora d'Arborea?

Pitzorno, Vita di Eleonora d’Arborea?

Pitzorno, Vita di Eleonora d'Arborea?

Pitzorno, Vita di Eleonora d’Arborea, credit Antiche Curiosità©

 

Mary Blindflowers©

Pitzorno, Vita di Eleonora d’Arborea?

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Rovistando tra i miei libri, ho ritrovato un testo che la professoressa di lettere delle superiori, ci costrinse a comprare e che francamente non avevo mai letto: Bianca Pitzorno, Vita di Eleonora d’Arborea, Principessa Medioevale di Sardegna, Camunia, 1984.
Appena apri il libro, ecco i ringraziamenti alla Biblioteca dell’Università di Cagliari e ai vari professori le cui pubblicazioni sarebbero state utili per arrivare alla stesura della poderosa ricerca.
Superati gli omaggi e i minuetti cum laude, si arriva alla premessa intitolata: Origine e declino dei giudicati sardi. A pagina 10 si chiarisce lo scopo del lavoro:

Questo racconto biografico è nato dall’intento di liberare Eleonora dai veli della leggenda e ricostruire la sua figura storica di donna medioevale – non d’eroina romantica ottocentesca – vissuta nel XIV secolo e totalmente immersa nel clima del suo tempo. Rispetto ai lavori precedenti questa ricerca ha goduto del privilegio di poter attingere a documenti nuovi, che nel frattempo sono venuti alla luce grazie alle ricerche effettuate presso gli Archivi della Corona Reale di Barcellona da studiosi catalani e da ricercatori dell’Istituto di Storia Medioevale dell’Università di Cagliari. Infatti se gli Archivi sardi ed italiani conservavano pochissimi documenti su quel periodo, nell’Archivio di Barcellona giacevano casse e casse piene di pergaminos, carte e pergamene con originali o copie delle lettere scambiate tra la Corte d’Aragona ed i Giudici d’Arborea nel secolo che ci interessa. Oltre alla corrispondenza… oltre ai diplomi e ai trattati, si sono trovati anche gli atti istruttori d’un interminabile processo intentato dal re Pere IV il Cerimonioso contro Mariano, padre di Eleonora, ed i suoi discendenti, accusati di lesa maestà e fellonia contro gli alleati catalani…
L’accurato e prezioso lavoro di trascrizione e catalogazione di questo materiale eseguito da docenti, assistenti e studiosi dell’Università di Cagliari e da studiosi barcellonesi… permette di ricostruire le tessere mancanti con discreta attendibilità…

Dopo queste precisazioni dice che ha impiegato 4 anni a scrivere il libro, precisando che il 22 Marzo 1984, Casula ha identificato i quattro personaggi in tufo che reggono la volta dell’abside di una piccola chiesa di San Gavino Monreale. Uno di questi sarebbe Eleonora di cui così avremmo anche il ritratto.

Ho come il lieve sospetto che se tanti docenti si sono interessati alla figura di Eleonora, probabilmente gli stessi hanno già proceduto a illuminarci con dei saggi sulle nuove scoperte, allora mi sono chiesta che cosa apporta di nuovo questo libro che si basa su ricerche altrui?
L’autrice risponde: “il risultato è una narrazione biografica che può essere definita indiziaria”.
D’accordo, leggo e mi trovo davanti ad una prima parte che è un dialogo romanzato e inventato con tanto di “c’era una volta”, esattamente come nelle favole. In pratica Eleonora con le sorelle e il fratello sentono le storie della storia del loro casato.
La Pitzorno, visto che parla delle peste, mette nella zuppa pure Boccaccio e il suo Decamerone, precisando amenamente:

… ma questa non è storia: è il sogno di un poeta. Anche quello che abbiamo raccontato fin qui di Eleonora altro non è che l’ombra di un sogno, ricostruito attraverso microscopici indizi… l’infanzia e la giovinezza di Eleonora si possono soltanto immaginare, guidati dalle notizie che possediamo sulla vita di chi le visse vicino.

E a scuola ci hanno fatto comprare un libro che immagina, attraverso dialoghi del tutto inventati, come si sarebbero svolti i fatti?
Non sarebbe stato meglio consigliarci di leggere un romanzo storico?
Insomma dopo tutta la premessa sui riferimenti accademici, i bla bla sulle ricerche e i documenti d’archivio, la Pitzorno, produttrice televisiva, curatrice di sceneggiati e serials tv, ci serve un romanzetto dialoghi fittizi e racconto romanzato, coltivando l’idea che la storia sia uno sceneggiato inventato da lei e che basti ringraziare due accademici, per fare storia? Costruendo una sorta di romanzo che non è nemmeno un romanzo, l’autrice pensa di aver liberato la figura di Eleonora dai veli della leggenda?

Beata lei che ci crede!

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