I non-libri di successo

I non-libri di successo

I non-libri di successo

Di Mary Blindflowers©

 

I non-libri di successo

Il sentiero delle capre, credit Mary Blindflowers©

 

L’innocuità non è innocua in letteratura e questo può sembrare un paradosso e un non-sense ma la realtà dimostra il contrario. La poesia e la narrativa innocue non solo non dicono nulla in termini contenutistici e filosofici, perché si aggirano sul già visto, sul già detto, sul già accertato e sul già indiscutibilmente acclamato che viene accettato così com’è servito dal comune buon senso andato, andato nel senso che è proprio marcio. L’innocua produzione letteraria non denuncia, chiude la saracinesca degli occhi sui problemi del proprio tempo, evitandoli, saltando le difficoltà, le questioni spinose e schierandosi sempre o qui o là. Così sotto padrone la letteratura si snatura, depaupera il suo ruolo innovatore, si cristallizza e rinuncia al movimento, essenza di ogni buona creazione. E lo fa in nome del sempre ottimo e politicamente corretto. L’innocuità di romanzi e poesie però non si limita a seguire il processo degradato e degradante dell’inutilità più o meno noiosa o sollazzevole, ma procura danni. Quelli che sostengono che ognuno può leggere quello che vuole purché compri un libro e legga, mentono e lo fanno in nome dell’etica della simpatia universale, procacciata attraverso affermazioni che danneggiano fortemente letteratura e poesia.

In cosa consisterebbe il vero danno dell’innocuità?

Nell’idea che il libro sia sempre un libro, cosa che non è, infatti un libro può anche non essere un libro. Altro paradosso, certo, ma vero. Un oggetto che ha la forma di un libro può non avere né contenuti né sostanza di un libro, quindi non è un libro, perché se tutti i libri fossero libri allora potremmo affermare che un manichino senza vita è perfettamente identico ad un essere umano senziente. Certo il manichino e l’uomo hanno la stessa forma. Ma sono la stessa cosa? Decisamente no, allora non meravigliatevi se un libro può anche non essere un libro, specie se lo trovate esposto nel primo autogrill o nel primo supermercato che trovate.

L’idea dell’uomo simpatico che suggerisce con la stessa disinvoltura di leggere Baricco e Durrenmatt, Moccia e Nietzsche, è un’idea nociva perché fa capire che anche i non-libri frutto del marketing e della politica, siano libri e possano essere ad essi accostati in un cocktail che in nome del voletemi tutti bene che sono buono e bravo, diventa un veleno.

I cattivi libri innocui sono dannosi, perché illudono ciascuno di essere un lettore, mentre invece non lo è affatto. E non si dica che si può leggere Scalfari e Jebeleanu contemporaneamente perché non è vero. Chi legge non legge Coelho, come non legge Volo, né tanti altri e c’è un motivo preciso. Se la mente si abitua ad un livello alto di lettura, quello basso raso terra diventa noioso, inutile, scontato, banale.

L’innocuità piace a molti perché è facile da capire, ripete a pappagallo le stesse cose che dicono i media e non apporta nulla in termini contenutistico-essenziali a ciò che già si conosce o di dice. Quindi leggere un libro innocuo non è leggere ma assistere in altra forma allo spettacolo del sistema che esibisce se stesso, si pubblicizza e si liscia lisciando il lettore perché vuole l’anima e il cervello soprattutto, amplificandosi con la disseminazione dei non-libri un po’ ovunque e abituando la gente a una non-lettura che viene definita lettura e che diffonde la mentalità ridicola che qualsiasi libro sia un libro e che un libro commerciale sia la semplificazione all’uso del popolo che altrimenti, poverino, non leggerebbe nulla. In realtà la stessa semplificazione possiamo subirla semplicemente ascoltando i dialoghi della gente per strada o sull’autobus, dialoghi che possono essere ascoltati pure gratis. Perché spendere soldi per comprare dei libri che dicono le stesse cose che si possono sentire durante una volgare conversazione su un qualsiasi mezzo pubblico? Che senso ha?

Il senso è che arriveremo a leggere libri pieni di pagine bianche.

Un’ipotesi fantascientifica?

Per nulla.

Reasons to Vote for Democrats: A Comprehensive Guide, è un libro di oltre duecento pagine perlopiù vuote, presentato come l’apologia del partito democratico più discussa e documentata fino ad oggi.

L’autore del libro è Michael J. Knowles, è il conduttore di “The Michael Knowles Show” sul sito web di notizie conservatore The Daily Wire.

Il marketing dice che il suddetto è uno dei libri più venduti su Amazon. Il non-libro infatti è stato pubblicizzato da diversi media conservatori americani e a quanto pare c’è stato pure più di qualche fesso che se l’è comprato.

Saranno veri i dati ufficiali di vendita o sono solo un’operazione di marketing per pubblicizzare il non-libro e farlo vendere dicendo che ha venduto?

Noi comuni mortali non lo sappiamo, sappiamo però che questo “prodotto”, chiamiamolo così, è stato stampato, a dimostrare che se sei un volto noto e politicamente schierato, puoi anche tranquillamente non scrivere nulla e dire di aver scritto un libro di successo.

https://antichecuriosita.co.uk/destrutturalismo-e-contro-comune-buon-senso-psico-pillole/

https://www.youtube.com/watch?v=OM_fMxVGGUc

Post a comment