Dialogo faceto, tramonto, aceto

Dialogo faceto, tramonto, aceto

Dialogo faceto, tramonto, aceto

Dialogo faceto, tramonto, aceto

Tramonto, credit Mary Blindflowers©

 

Mariano Grossi & Mary Blindflowers©

Dialogo faceto, tramonto, aceto. Ma ti pare normale che sulla spiaggia ti vendano pure un sottovaso?

.

Ne facevamo di confronti
accovacciati in quei tramonti

 

Erano solo sconti
ricorsi ed esantemi sull’allupamento
dei patemi

 

dal mal di vita noi guariti
a sabbia sparsa tra i vestiti

 

che ci grattava come scemi
al subingresso degli eczemi

 

e nel silenzio della costa
in te trovavo la risposta

 

al rischiatutto che ti incrosta
di ludicopatemi caldarrosta

 

ad ogni angoscia, torto o pena
il dialogando sulla rena,
di quella mutua comprensione…

 

tra la folla a compressione
scagarellando sul percome
fossi sordo muto e cieco

 

soltanto il sole testimone

 

e altre 625.000 persone davanti,
dietro e di sbieco

 

prima che il mare lo annegasse

 

l’udito e la vista tua sfregiasse!

 

A dirci: “il vostro amore è l’asse…

 

Da stiro e da sospiro quando mi giro e miro…

 

per l’equilibrio dentro un mondo!

 

Ciro, Ciro! Si è perso un bambino piccolo e tondo…

 

Che come me sta andando a fondo!”

 

No, il piccino non è in acqua! Laggiù spernacchia!

 

Ma amico sole che risorgi!
Ed agli umani gli occhi porgi

 

È il tramonto! Te ne accorgi?

 

Riporta indietro i vecchi giorni

 

Che mi riempivi di bei corni!

 

E quel tramonto unito torni!
Oggi rivivo un nuovo occaso…

 

Toh, guarda, mi si è sturato il naso!

 

Solo, ed il viver pare un caso.

 

Ma ti pare normale che sulla spiaggia
Ti vendano pure un sottovaso?

.

 

Dialogo madre-figlio

 

Madre che crescesti un figlio come fosse il tuo gingillo

 

Scoglio, luce e poi sigillo dello schiavo imperituro

 

e donasti forse ignara tu all’erede il grande assillo

 

d’esser sempre il mio pupillo con annesso collutorio,

 

tu l’autrice di makumba con supporto in crocchia e spillo,

 

controllavo se eri brillo, duro e puro all’ostensorio…

 

madre, dove sei finita? Purgatorio? Inferno? Dillo!

 

Dentro il seme di un mirtillo!

 

Lancia un segno da quel Dio che t’avrebbe massacrata…

 

Un mio peto molto lieto… 

 

come vindice di prole che a Lui si era ribellata!

 

Bella sganciata!

 

Dimmi se la tua speranza venne alfine realizzata

 

Ah mi sono scaricata!

 

Mentre in vita io rimango qui da vittima immolata!

 

Prospettiva esagerata! Non si è nemmeno sentito!

 

Te lo ha detto che il perdono per il vizio reiterato…

 

L’ho rifatto!

 

l’ottenesti perché il laido non venisse condannato…

 

Riscaricato!

 

allo scempio d’un rovello che tu avevi formulato?

 

Stimolando l’odorato…

 

Che sarebbe oggi un diverso, da impotente o da evirato?

 

O mio schiavo brevettato, sii cortese,
dammi un po’ la maionese!
Dicevi?

.

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