Lettore critico, si estinguerà?

Lettore critico, si estinguerà?

Lettore critico, si estinguerà?

Lettore critico, si estinguerà?

Ipnosi, credit Mary Blindflowers©

 

Mary Blindflowers©

Lettore critico, si estinguerà?

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Il danno alle capacità critiche individuali inizia dalla scuola, ti insegnano il concetto di sacralità dell’arte, l’idea che chiunque abbia raggiunto un posto al sole nelle antologie del sistema, sia per forza di cose un genio, pertanto incontestabile, mentre tutti gli altri delle persone mediocrissime. La critica è bandita, il pensiero autonomo diventa quasi un reato penale, perseguibile dalla legge del più forte e del più pubblicizzato. Poi ci sono individui che dopo la scuola non leggono nulla oppure leggono e se ne vantano come se fosse un’atto eroico, mettendo nelle loro bachechine social le frasi fatte dei cioccolatini, tipo “leggere allontana l’ignoranza”. Essi conservano dentro di sé il tanfo della sacralità appresa dentro le scuole del diktat e della acquiescenza al già detto, perciò sono consumatori passivi, non lettori.
Il lettore infatti non si limita a leggere o a postare slogan populisti, ma scava nell’opera d’arte, ne destruttura le connessioni, cerca di capirne pregi e limiti con una visione che consente di valutare l’insieme dell’opera nel suo significato generale, ma anche, isolando le parti, valutarne il valore stilistico letterario e creativo.
Il lettore legge e non si limita a guardare ma individua sia pregi che difetti. Il consumatore passivo è invece un soggetto o soggettone alienato, preda di mode e fatuità del nome, che giudica un libro sulla base di giudizi altrui calati dall’alto.
Quando un lettore e un fruitore passivo si incontrano, il secondo detesta il primo. Si tratta di un odio ancestrale, creato dalla scuola, rafforzato dal marketing, dal politicamente corretto e dal super-ego. Se il lettore osa infatti segnalare dei difetti in un’opera lodata dai mammasantissima, diventa subito il diavolo in persona contro cui occorra praticare immantinente un esorcismo o un grido risolutore e carico d’offese.
Qualche fruitore passivo ha avuto da ridire sul mio articolo relativo a Il Gattopardo, sostenendo che lo avrei sminuito, soltanto perché ho scritto che Tomasi di Lampedusa non ha il genio di Wilde e si limita a descrivere ciò che conosce, non è un inventore, ma un descrittore. È un fatto, non un’opinione che il romanzo sia descrittivo e che lo scrittore descriva minuziosamente ambienti e ville nobiliari che conosceva molto bene, le ha fotografate con la parola. Dire questo sarebbe sminuire il romanzo? A quanto pare sì, dunque l’idea del fruitore passivo sarebbe quella di ripetere a pappagallo il parere di eccelsi critici di sistema: “anche a parere di studiosi stranieri, il Gattopardo è il migliore romanzo italiano”, recita il fruitore passivo con molta saccenteria, parlando per bocca altrui.
Sorvolo sul ridicolo di queste definizioni: “il migliore”, “il più bravo”. Fanno ridere solo a sentirle perché la letteratura si compone di troppe variabili per poter stabilire un podio utile solo ai mediocri. Siccome studiosi stranieri hanno detto che è il migliore, io non posso dire che è un descrittore. In pratica passivamente noi tutti, noi che compriamo i libri e spendiamo pure soldi per averli nelle nostre case, dovremmo accettare senza riserve il parere dei Qualcuno. Zitto e leggi? Questo è il motto? A che serve leggere a questo punto? Se un’opera non ti suscita che aderenza a pareri preconfezionati, se devi ripetere le sensazioni e i ragionamenti di altri, tanto vale dedicarsi ad altro. Direi a questo punto che leggere non serve proprio a nulla! Ma avete mai visto la pubblicità che recita, più o meno così:  Un telo mare in omaggio ogni due libri tascabili che comprerete! Caspita, non è una meraviglia? Beh, direi che invece sarebbe più opportuno regalare un bavaglio, una sorta di briglia della comare altrimenti detta mordacchia, dato che ormai non si può più parlare, ma leggere in spiaggia semincoscienti corcati dal sole sul telo mare.
Direi che finché ci sarà un solo individuo incapace di capire che il libro non è un oggetto sacro, che la letteratura non è una religione, ma può essere criticata, confrontata e soprattutto letta con spirito indipendente, la cultura ha fallito e ha vinto un certo tipo di sistema, quello che ti impone un personaggio intoccabile e perfetto, in sintesi una vera e propria illusione per polli da batteria.
Il libro di per sé non allontana l’ignoranza se il soggetto subisce passivamente il suo fascino e legge con gli occhi degli altri. Insegnare a pensare non fa parte dei programmi ministeriali della scuola italiana, né dei programmi di vendita dell’editoria sempre più tesa a privilegiare la porcheria letteraria e a glorificare vecchi scrittori classici su cui sostanzialmente si regge, annullandone ogni difetto con il cancellino, per coltivare una gabbia con dentro l’uccellino che ripete pio pio pio, dimmi tu che leggo io.
Il lettore critico diventerà una specie in via di estinzione?

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DESTRUTTURALISMO Punti salienti

Libri Mary Blindflowers

 

 

Comment (1)

  1. Mariano Grossi

    Immaginate di leggere uno degli epodi più sconci di Orazio, o una delle trivialità degli epigrammi di Marziale per dire che danno il voltastomaco. Vi mandano al rogo. Chissà che pensano sti educatori omologati del precitato Orazio quando si permette di scrivere “et quando dormitat Homerus”!!!

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