
Peter Pan, Feltrinelli, UE, credit Antiche Curiosità©
Prefazioni a Peter Pan
Mary Blindflowers©
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Peter Pan è una favola meravigliosa, ricca di metafore geniali. Peter Pan e il bambino che non voleva crescere è la prima versione teatrale dell’opera di James M. Barrie, 1904, riscritta poi sotto forma di romanzo: Peter Pan nei Giardini di Kensington, 1906.
Ho letto entrambe le versioni, preferendo l’originale per il teatro che in Italia è stata pubblicata da Feltrinelli Universale Economica negli anni 90 poi ovviamente ristampata e rinvenibile anche su Amazon. La versione di Amazon ha una carta decisamente migliore rispetto a quella tradizionale che sembra carta velina riciclata e ti si rompe in mano, peccato per la prefazione di Francesco M. Cataluccio che non rende affatto onore all’opera di Barrie. Il prefattore inizia con una sua esperienza di liceo:
Peter Pan chiamavamo, al liceo, un amico che spingeva, e cercava di vivere, le nostre utopie molto oltre il già scarso realismo allora imperante. Alcuni anni dopo, M. se n’è andato, raggiungendo prima di noi, con uno sparo, il Paese Che non C’è.
Chiusa questa triste parentesi il cui tenuissimo legame con l’opera di Barrie è soltanto un nome appioppato ad un compagno di scuola, come ordinariamente si usa alle superiori, Cataluccio ne apre immediatamente un’altra:
Durante questo secolo Peter Pan, da demone qual è si è intrufolato dappertutto… nell’animo degli adolescenti, e di molti adulti, come nelle canzonette (Patti Pravo, Lou Reed, Edoardo Bennato, Enrico Ruggeri)…
Patty Pravo cantava I Giardini di Kensington:
Peter, con le mani voli via
Eri nato uomo e adesso più non vuoi
La tua casa lascia e poi
Scegli un mondo di poesia
Sei tu, Peter? Tu che a Kensington vivi?
Peter… tu che a Kensington vivi?
Edoardo Bennato ha fatto un riferimento in “Peter Pan Rock ‘n’ Roll Tour”; Enrico Ruggeri cantava Peter Pan:
Dicono tutti che non c’è
Ma io che l’ho visto so dov’è
Forse non immagini
Ma non è difficile comprendere
L’hanno lasciato in libertà
Vive lontano, non è qua…
Ma Lou Reed? Si riferisce a “Walk On the Wild Side” in cui il cantante dice: Hey, bambino, fatti un giro nella zona selvaggia? Certo la canzone non parla di favole ma di tutt’altro.
Ma voglio dire, un lettore è tenuto a fare l’indovina indovinello che associazione partorisce il tuo cervello?
Perché il prefattore non dice esplicitamente a cosa si riferisce e si limita a buttare pochi nomi sulla carta senza verifica? … (Continua su Destrutturalismo n. 3).
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DESTRUTTURALISMO Punti salienti
Patty Pravo? LOU Reed? E che c’entrano due testi dedicati a chiara vita da trans con il libro di Barrie?