Ezio Colombo e Colombo

Ezio Colombo e Colombo

Ezio Colombo e Colombo

Ezio Colombo e Colombo

E. Colombo, Vita e viaggi di Cristoforo Colombo, 1877, credit Antiche Curiosità©

 

Ezio Colombo e Colombo

Mary Blindflowers©

Vita e viaggi di Cristoforo Colombo narrati al popolo italiano, di Ezio Colombo, è un libro che illumina su come ancora a fine Ottocento l’imperialismo colonialista fosse pienamente giustificato da Chiesa e uomini di cultura.
Al di là delle note cronache sulle imprese dello scopritore del Nuovo Mondo, che è inutile riassumere in questo articolo, mi sembra preferibile  una disamina del punto di vista colonialista di Ezio Colombo, che porta lo stesso cognome di Colombo il quale del resto portava lo stesso cognome di un suo parente corsaro, celebre per le sue spedizioni contro gli infedeli.
In mezzo a tutti questi Colombo, come in un gioco di specchi, ciò che sembra contare di più è che comunque i due Colombo, sia Cristoforo di cui si narrano le avventure, sia Ezio il narratore delle stesse e presumibilmente pure il corsaro, avessero la stessa mentalità in materia di diritto dei popoli, nonostante siano vissuti in secoli molto diversi.
In pratica Ezio, pur condannando le violenze che sono state perpetrate dagli spagnoli a danno dei nativi americani, percepiva comunque come assolutamente normale che un navigatore appena giunto in una terra non sua avesse sguainato la spada e piantato come prima cosa la bandiera della Regina di Castiglia:

 

Al pingersi dei primi albori sull’orizzonte, Colombo vide innanzi a sé una piana e graziosa isoletta… la natura mostravasi colà in tutto lo splendore de’ suoi doni, e l’isola sembrava assai popolata… Colombo fece gettar le ancore, discese in un canotto… e in pochi istanti toccava la riva, ove, non appena ebbe posto piede, sguainò la spada, spiegò lo stendardo di Castiglia e prese possesso dell’isola in nome di Ferdinando ed Isabella (p. 46).

 

Rientrava nella normalità, sempre secondo l’autore, anche cercare di convertire gli indigeni alla fede cristiana forzatamente e chiamarli “selvaggi”, termine che si usava del resto comunemente nella letteratura dell’Ottocento. Consueto era anche muovere  guerra agli indigeni nella loro stessa terra e depredarla delle sue risorse.
L’argomento che convinse Isabella a finanziare l’impresa era infatti piuttosto chiaro:

 

Don Luigi di Sant’Angelo rappresentò alla sovrana quanto poteasi fare per la gloria di Dio col promuovere la fede cristiana in paesi lontani e tuttora sconosciuti, e quale estensione di dominio porterebbe alla corona di Spagna tale intrapresa” (p. 37).

 

Ezio Colombo non aveva dubbi, lo scopritore dell’America per lui era un eroe e un’eroina Isabella di Castiglia, nonostante di fatto si siano comportati come dei dominatori.
Con un certo compiacimento Ezio racconta vere e proprie truffe come se fossero eroismi:

 

In cambio di una cintura d’oro recatagli in dono da un giovane cacico, Colombo gli mostrò una moneta con le effigi dei sovrani che avevano finanziato la sua impresa per far capire al cacico quanto fossero potenti (p. 53)… Affluivano gli Indiani… recando oro che cambiavano volentieri con bagatelle europee; sì che in breve Colombo poté raccogliere una discreta quantità del prezioso metallo, che, trasportato più tardi ad Isabella, venne a costituire il primo frutto della scoperta del nuovo mondo (p. 77).

In alcuni punti il discorso si fa contraddittorio: “Colombo non era avaro né crudele”, dice l’autore. Contemporaneamente però  parla di “diritto del vincitore”, “di tributi imposti agli Indiani” e di “fortezze” che rafforzarono il “giogo di servitù già imposto nell’isola” (pp. 94-95).
E qui si affronta un tema importante. Ancora a fine Ottocento si pensava che il colonizzatore schiavizzasse gli altri popoli a buon diritto, che la cultura bianca e cattolica fosse l’unica, quindi tutto diventava lecito: depredare, uccidere, catturare uomini e donne per mostrarli in Europa come fenomeni da baraccone, costruire città, etc. con il beneplacito e l’assenso della Chiesa e della società cosiddetta “per bene”.

Se pensiamo alle attuali guerre forse la situazione non è cambiata moltissimo specie se pensiamo che qualcuno viene ancora oggi arrestato per aver lanciato innocue uova contro il simbolo vivente dell’imperialismo britannico.

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DESTRUTTURALISMO Punti salienti

Libri Mary Blindflowers

 

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