Un cannone in cortile

Un cannone in cortile

Un cannone in cortile

Un cannone in cortile

Sospensioni, credit Mary Blindflowers©

 

 

Giuseppe Ligresti©

Un cannone in cortile

.

 

C’è un cannone in un cortile a Bakel, che non esploderà mai;
qualche casetta azzurra e qualche fiore selvatico per la via che porta all’orifiamma,
qualche lacrima scivolata sul fiume.
Nel giorno di Ognissanti qualcosa di rosseggiante viene giù dalle finestre già scoppiate,
ogni tanto fanno le valigie i prigionieri – quando si lacera per intero il labbro –
nella memoria rimangono i corpi neri e le pelli abrase dai flamboyant.

***

Tutte dietro le canne e poi bum bum bum
– Caminiti ci portò una volta i tulipani in cambio delle chewing-gum.
Il palazzo rendeva le ossa, i cadaveri antichi – tra il frumento e le ortiche –
ci davano un senso di sopravvivenza.
Noi ragazze con le balle di fieno in testa,
con le spine che cicatrizzavano le fronti – ci battezzavano una seconda volta –
interravamo sotto i basoli e i canneti le razioni di fagioli.
E rubavamo alle vacche e alle asine e a sera trovavamo per ricompensa
tra i cuscini le cimici, le pulci
e quel che restava del nostro fratello maggiore crocifisso.

***

Dentro la brumosa notte rosseggiava la luna
e un grido si stendeva al suolo disumanamente.

E lei venne,
ed io mi accorsi di essere ai suoi occhi nudo,
schiavo del suo sguardo crudo.

Mi appoggiò le forche ai fianchi
e sul petto un fiore…

Di crepacuore intanto morivamo
al passaggio dei carri da battaglia.

***

Anch’io come voi, in questo porto,
assisto al lungo vociare della Morte.

È ancora sorella?

Lo erano le maree che ci portavano dall’Africa
le altre sorelle e gli altri fratelli e un barcone screziato,
ci portavano dai Balcani orecchini d’oro e lineamenti ellenici.

Oggi cosa ci portano i venti, i mari, le genti?

Uno scenario nuovo che spacca in due la casa,
i figli e la madre, il sud e il nord,
un crepuscolo che porta con sé la biodiversità dei corpi.

Ma si tornerà presto ai giochi,
il nuovo giorno – passato per il bianco, per la Luce –
ridarà il sorriso e le cose quotidiane;
frattanto l’infernale suono del pincullo
sancirà la fine dell’ultimo passaggio,
l’impiegato tornerà a prendere il treno delle sette
e a fare ancora mezzanotte inventariando le dolci morti.

 

.

DESTRUTTURALISMO Punti salienti

Christ was a female

Rivista Destrutturalismo

Video – The Black Star of Mu

 

Post a comment