Antonio Alamanni, poeta dimenticato

Antonio Alamanni, poeta dimenticato

Antonio Alamanni, poeta dimenticato

Antonio Alamanni, poeta dimenticato

Trame interrotte, credit Mary Blindflowers©

 

Mary Blindflowers©

Antonio Alamanni, poeta dimenticato

.

Tra i poeti dimenticati possiamo annoverare Antonio Alamanni, figlio di Jacopo, nato a Firenze e fiorito come buon poeta volgare verso la fine del Quattrocento e l’inizio del Cinquecento. Ho trovato notizie su di lui sia ne Gli scrittori d’Italia, cioè notizie storiche e critiche intorno alle vite e agli scritti dei letterati italiani del conte Giammaria Mazzucchelli Bresciano, volume I, parte I, CIƆIƆCCLIII, Giambattista Bossini, p. 241, sia in Notizie di Antonio Alamanni in Le Veglie piacevoli, scritte da Domenico Maria Manni, Gaspero Ricci, Firenze, 1816.
Il Manni, oltre a darci notazioni sulla sua vita, ha l’accortezza di riportare i suoi versi, dopo averci informati che fu uomo di mediocre fortuna, come egli stesso, del resto, ebbe a precisare, lamentandosi in una sua lirica, delle condizioni di povertà in cui versava:

 

Rido, canto, trionfo, e godo assai,
Son nello stento fitto infino al petto,
Ma poco della penna mi diletto,
Benché sei mesi non mi dilettai:
E la camera in modo rassettai
Che ogni schermidor vi giuoca retto;
La sala ho pien di legne infino al tetto;
E questo Verno mai non mi scaldai.
So ch’io non ho di nulla carestìa;
E s’io vo al Banco, e dico: Io ho bisogno
Di Denar; mi è creduto tuttavia;
Settanta, e otto e diciassette il cogno,
E scritto l’ho, per alfabeto sia,
E sempre alzato giorno, e notte sogno.
Credimi, non menzogno,
E non sì scusso, e tanto macinato,
Ch’io temo non mangiar pan disperato…

 

E descrive se stesso come uno straccione che va in giro coi i vestiti pieni di buchi:

 

Io porto indosso un così stran mantello
Che mai Barbier v’affileria rasoio,
E servirebbe per iscotitoio,
Sicch’io sto involto come un fegatello.
Le calze, e il gonnellino, e il giubberello.
Han più buchi , che un vaglio o colatoio;
Sarò pertanto un giorno in ballatoio…

 

Demitizza i figli, creando un movimento discendente, dall’alto degli esempi mitici, fino al basso degli aspetti materiali della vita quotidiana:

 

Se tu dormissi, Compar, come dorm’io,
Maladiresti Apollo, ed Elicona,
Chi compon versi, chi balla, e chi suona,
Calliope, Euterpe, Erato, e Clio:
Sappi, che a queste notte un bambin mia
Mi fe’ di cacca, e piscia la corona,
E imbrodolammi tutta la persona…

 

 

Nell’Atto II di una commedia introvabile intitolata La conversione di Santa Maria Maddalena, Commedia Spirituale, scriveva cose molto interessanti su serviti e servi nel mondo letterario:

 

Sai, ch’l servito è servo del servente,
Che si fa servo chi il servire piglia;
Tenga il servito, e non chi serve a mente:
Ne serve ben chi troppo si consiglia.
L’animo generoso, e l’uom prudente
Si dona. A molti, e da nessun mai piglia;
E lieto il suo servir, pien di prestezza,
Che poco sal corrompe ogni dolcezza.

 

Alcuni suoi sonetti sono stati raccolti in un volume ormai rarissimo, di cui una copia è conservata nella Biblioteca dell’Istituto italiano per gli studi storici di Napoli: Sonetti ed altre rime di messer Antonio Alamanni cittadino fiorentino, a cura di Michele Dello Russo, Napoli, Stamperia F. Ferrante, 1864.

.

DESTRUTTURALISMO Punti salienti

Rivista Destrutturalismo

Video – The Black Star of Mu

Christ was a female

 

 

Comment (1)

  1. GIANCARLO POETA DELL'AMIATA

    Io la penso come lui, molto interessante.

Post a comment