Forse c’era un bosco

Forse c'era un bosco

Forse c’era un bosco

Forse c'era un bosco

Forse c’era un bosco, credit Mary Blindflowers©

 

 

Paolo Durando©

Forse c’era un bosco

.

Inizio

Se un giorno provenissi da Thule
inebriato di storie ritorte e musici,
nel moto fragile dei venti,
vaghi un sussurro, una porta che stride.
Se arrivassi al porto
nel disastro di un’alba
per iniziare ancora una vita.
Se giungessi alla cattedrale,
con poche parole in ricordo
e stralci di doni.
Vi entrassi, per un consenso in preghiera,
mentre fuori una processione trascorre,
verso un aldilà di rose gualcito,
lungo pietra di muri.

 

Possibilità

Perché forse c’era un bosco,
nell’altrove dei silenzi c’era.
Forse una strada aperta per i novizi
che si allungava nel sonno dei più.
Forse c’era una svolta, una possibilità
in questo regno dei chissà. Un angolo,
una recidiva, un ritorno di ingerenze.
Uno svincolo che recideva un bivio,
nel momento dei forse perché e forse quando.
Un’opportunità ancora
di guidare nel buio,
mentre un’ombra cede al saluto
nella macchia, perché forse
non ci sei tu, non siamo noi,
ma un gioco di fantocci
in gusci infimi di visuale.

 

Realismo

Non c’è sigillo senza la pace dei sensi,
non c’è trifoglio senza patire di spore,
né all’orizzonte una levata di voci in volo,
perché le vicende del mondo sono dure,
sono reali e non avallo di sillogismi farlocchi.
Non c’è tempo per cucire ricami d’ali.
Le viscere brune dei morti che parlano,
le dicerie di chi resta e vede, ma ha paura.
Non c’è verità senza scoperchiate intenzioni,
rivelate trame di brame,
rivisitate faville di genio o esibite
monadi in esuberi di cieli e onde.
Mondi sconosciuti, ignari
dentro di noi per tutti,
in un vaso di coccio.

.

DESTRUTTURALISMO Punti salienti

Rivista Destrutturalismo

Christ was a female

Video – The Black Star of Mu

 

 

Post a comment