Uroburo, stilnovismo, simbologia ermetica

Uroburo, stilnovismo, simbologia ermetica

Uroburo, stilnovismo, simbologia ermetica

Uroburo, stilnovismo, simbologia ermetica

Antique Engraving Print, Distillation, 1803, credit Antiche Curiosità©

 

Mary Blindflowers©

Uroburo, stilnovismo, simbologia ermetica

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L’uroburo è il serpente che si morde la coda, ben noto agli studiosi di simbologia ermetica e agli psicanalisti. Carlo Gustav Jung mette in relazione questo simbolo con le opposizioni della personalità umana. Erich Neumann nel suo interessante libro La psicologia femminile, usa l’immagine archetipica uroborica per definire la tensione positiva e negativa del patriarcato nel mondo femminile:

 

Una delle forme caratteristiche – ma non certo l’unica – in cui l’uroboro patriarcale si rivela un pericolo è il suo aspetto di padre-spirito affascinante, attraverso cui viene costellata la figura di ‘figlia del padre eterno’ e cioè di un femminile che rimane legato come ‘vergine’ al padre spirito, concreto o in forma invisibile. La donna come profetessa, suora, ‘genio’ o angelo è probabilmente espressione della fissazione in questa fase nella quale essa è legata in rapporto intuitivo a una entità spirituale transpersonale la cui grandezza si manifesta all’interno di una religione come divinità o, a livello concreto, come un grand’uomo, artista, veggente, poeta, ecc. a cui la donna è legata. In questo caso essa vive la sua vita come ‘Anima’ di un uomo, come sua ‘ispiratrice’ e rischia quindi di fallire la sua vita individuale che dovrebbe sviluppare anche tratti terrestri, materni e di altro tipo. Essa vive “al di sopra delle sue condizioni” ed è vittima di un’inflazione, è cioè identificata con una figura femminile che oltrepassa ampiamente i suoi limiti solo umani e funge da partner del padre-spirito in veste di sophia.

 

Vien da pensare che anche lo Stilnovismo si alimenta della figura di un poeta o artista che angelicizza la donna al punto da farle perdere il legame con la sua dimensione terrena. Applicando il ragionamento di Neumann alla letteratura, è come se lo stilnovismo fosse una manifestazione dell’uroboro patriarcale che lungi dall’esaltare la completezza della donna in tutti i suoi molteplici aspetti, spirituale e terreno, ne sceglie uno soltanto, quello funzionale alle esigenze dell’uomo-poeta che ne esalta solo le virtù parziali, asessualizzandola in un contesto del tutto inverosimile.
Nella realtà l’impossibilità di distinzione dal maschile porta la donna a conflitti di estraneazione dalla propria natura:

Identificandosi con il maschile transpersonale in luogo di donarsi completamente, il femminile si priva della propria natura terrestre e diviene vittima inerme delle forze maschili.

Nello stilnovismo c’è un poeta e una donna angelo. La donna divinizzata, lungi dall’essere arricchita da questa operazione, viene, come donna, depauperata di senso, tant’è che si pensa che la donna angelo fosse solo un pretesto per parlare di argomenti esulanti dalla donna stessa che quindi aveva una centralità del tutto fittizia. Mentre apparentemente si colloca la figura femminile in posizione centrale, nella realtà essa potrebbe rappresentare uno specchio per allodole, una distrazione, utile per simboleggiare altro, tramite un linguaggio angelicato, che ha oltretutto lo svantaggio di dicotomizzare la figura femminile in angelo o peccatrice, esaltando nella donna Angelo, il mito inesausto della Vergine e condannando al contrario nelle donne il legame con le forze terrene.
Tale dicotomia, lungi dall’esaltare la completezza femminile, divide le donne in una tensione voluta dalla religione patriarcale e dalla teologia.
Lo stilnovismo dunque è un movimento nato dal patriarcato perché di fatto non accetta la molteplice e ricca natura femminile.
In questo senso Boccaccio, che supera la concezione teologico-morale e stilnovista della donna, nel suo Decamerone, va ben oltre l’uroboro patriarcale, a tutto vantaggio di una visione già moderna della figura femminile che non viene condannata o giudicata per il suo lato terreno. Boccaccio supera la dicotomia angelo-peccatrice senza dare giudizi morali sulla donna, accettandola nella sua completezza umana.

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Video – The Black Star of Mu

Christ was a female

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