Luigi Fiacchi, Decamerone, censura

Luigi Fiacchi, Decamerone, censura

Luigi Fiacchi, Decamerone, censura

Luigi Fiacchi, Decamerone, censura

Luigi Fiacchi, Osservazioni sul Decamerone, 1821, credit Antiche Curiosità©

 

Mary Blindflowers©

Luigi Fiacchi, Decamerone, censura

.

Osservazioni di Luigi Fiacchi sul Decamerone di M. Giovanni Boccaccio con due lezioni dette dal medesimo nell’Accademia della Crusca, Firenze, Stamperia Magheri, 1821. Il Fiacchi, (Scarperia, 1754-Firenze, 1825), era Accademico della Crusca, sacerdote, filologo, noto per le sue favole in versi, pubblicate con lo pseudonimo di Clasio.
Inizia una melliflua dedica a Michele Colombo in cui sciorina una falsa modestia a dir poco stucchevole e servile, secondo la moda dei cruschisti, dicendo espressamente che se per caso abbia scritto qualcosa di non gradito al Colombo, immediatamente cambierebbe idea in un amen, senza pensarci su due volte:

.
A voi, dunque, o Signore, come a mio Giudice, sottopongo in esame queste mie piccole fatiche, assicurandovi che riguardando alla Vostra somma perizia nel fatto di nostra lingua io sarò pronto a ricredermi in tutto ciò che non resti dal Vostro intendimento approvato. Alla grazia di accettar di buon animo questo meschino libretto aggiungete l’altra di permettermi ch’io mi dichiari con vera stima ed ossequio.

.

Dopo queste premesse non proprio edificanti, che ricalcano il vassallaggio e la prostituzione delle proprie idee al potente di turno, c’è la nota della censura e il permesso ufficiale di usare il titolo di Accademico della Crusca nella pubblicazione:

.

A di 24 Luglio 1821.

Attestati da noi infrascritti, che a norma delle Costituzioni accademiche avendo letto le due Lezioni, e le Osservazioni sul Decamerone del nostro Accademico Luigi Fiacchi non vi abbiamo trovato cosa alcuna contraria alle regole della Lingua.

Leonardo Frullani, Gio. Batista Niccolini, censori.

Atteso il suddetto attestato si dà. Facoltà al medesimo di nominarsi nella stampa, quale egli è, Accademico Residente della Crusca.

Francesco Del Furia Arciconsolo.

.
La prima lezione sul Decamerone non fa altro che sciorinare ovvietà, con una retorichetta tutta ottocentesca, “sull’eleganza dello stile”, “l’eloquenza magnifica” e “l’arte di descrivere con fecondissima amenità e di dipingere al vivo ciò che si narra”, precisando però che egli non è un troppo fanatico ammiratore, perché gli ammiratori imitano del Boccaccio sia i pregi che i difetti. Inoltre sottolinea, da buon bigotto ecclesiastico e classista, la necessità di “purgare” il Decamerone, che non ridotto avrebbe dovuto essere letto solo dai dotti e letterati. È noto infatti come il Decamerone sia stato letteralmente scempiato dai Deputati del 73 e dal Salviati:

.

Il Decamerone non ripurgato non è libro che si convenga a tutte le classi del popolo, a tutti i sessi, a tutte l’età. Sia nelle pubbliche librerie, sia nelle private dei dotti, sia studiato pur notte e giorno dai coltivatori della lingua e dell’amena letteratura, ma non si vegga tascabile e vilmente ridotto al prezzo si pochi soldi tra le mani d’ogni scioperato, che solamente il tien caro per sollazzarsi colla lettura delle licenziose novelle. I molti volumi, e il gran prezzo impauriscono e affrenano i sollazzevoli leggitori, i quali per la più parte non amano di sosddisfare alla loro curiosità di lettura con troppo forte dispendio. Per lo contrario egli è molto desiderabile che tante bellezze di lingua e di stile, le quali sono disseminate in quel prezioso volume, non restino inaccessibili affatto alla studiosa gioventù, e che qualunque dà opera di proposito alle Toscane lettere non troppo tardi si adusi a gustare il fiore della favella dell’aureo secolo, e a venerare il fondatore e padre della nostra eloquenza. Per fare ciò abbiamo il Decamerone ricorretto ed emendato per opera dei Deputati del 73, e poi del Salviati, il quale non è sottoposto alle censure dell’indice, e se questo paresse ancora troppo libero, sonovi moderne scelte delle novelle più caste, come quella che ne fece il Bandiera e quella che diede alla luce il Comino. E se niuna di queste piacesse, non sarebbe poi lunga ed intollerabil fatica il rimettersi all’opra, e compilarne una nuova.
Dalla massa dell’Illustrazioni unite al Decamerone intero nella grande edizione si potrebbero trascegliere le più opportune ad accompagnare il corretto o dai Deputati o dal Salviati, o la scelta delle novelle che fosse alla gioventù destinata.
.

Prima di inneggiare alla saggezza intoccabile dell’Accademia della Crusca, quella che decide cosa sia e cosa non sia neologismo, petaloso docet, ricordatevi dunque della sua storia, leggetevi le opere antiche dei cruscanti, le loro bigotte censure e catto perbenismi di stampo classista ed esclusivista che hanno scempiato molte opere d’arte e hanno messo le mani perfino sul capolavoro di Boccaccio, compiacendosene.

.

Video – The Black Star of Mu

DESTRUTTURALISMO Punti salienti

Christ was a female

Rivista Il Destrutturalismo

 

Post a comment