Emanuele Giordano, Piccoli e forti

Emanuele Giordano, Piccoli e forti

Emanuele Giordano, Piccoli e forti

 

Emanuele Giordano, Piccoli e forti

Emanuele Giordano, Piccoli e forti, credit Antiche Curiosità©

 

Mary Blindflowers©

Emanuele Giordano, Piccoli e forti

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Emanuele Giordano nel 1979 pubblica Piccoli e Forti, fatti e personaggi della civiltà d’oggi, per Galatea Editrice. Si tratta di novelle, uno di quei libri che ti capitano per caso e non per caso li abbandoni perché ti accorgi che non hanno alcun valore letterario. L’intento, come precisato nella prefazione di M.T. Bonanno e M. Federico, è lodevole:

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…colpire i sentimenti dei lettori, ma per suscitare in loro il senso della vera vita, quella che non permette di scendere a compromessi con gli intrighi del mondo e tradire quindi la propria coscienza… I protagonisti hanno in comune l’integrità morale e la purezza interiore, in forza delle quali vengono additati ad esempio in una società ben lontana ormai dai principi di onestà e rettitudine. Il loro modello di vita è unico, ma non per questo irrealizzabile.
Qualcuno potrebbe giudicarli degli alienati, dei personaggi che fuggono la realtà per ritirarsi in un mondo astratto, innaturale. Ma un’attenta lettura chiarisce come essi cercano di inserirsi attivamente nel tessuto sociale per portare il loro ideale di giustizia; soltanto quando i detentori del potere, di qualsiasi natura questo sia, li costringono a piegarsi e a tradire i loro principi, ecco la scelta eroica, la scelta di obbedire alla propria coscienza, con la piena consapevolezza di andare incontro alla segregazione, alla solitudine, alla morte i protagonisti oppongono il loro rifiuto a un sistema di corruzione e di violenza, venendo in tal modo emarginati, distrutti dalla macchina del potere che inesorabilmente sopprime chi non riesce o non vuole ingaggiarsi nella sua catena di montaggio.

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A parte la scarsa dimestichezza dei prefattori coi congiuntivi, per sbagliarli ci si sono messi in due, il libro tradisce completamente le attese.
I personaggi sono stereotipati e finiscono per assomigliarsi tutti. Il ministro che non vuole rovinare i contadini, il concorsista più bravo che perde il concorso perché sono tutti raccomandati, il bambino idealista e incompreso, il vecchio professore coscienzioso in pensione, il prete ribelle agli ordini del vescovo corrotto, etc. sono figure da libro cuore completamente immerse in raccontini dallo stile ingenuo, ottocentesco e lacrimevole, con dialoghi talmente banali che strappano un sorriso al lettore e una prosa stucchevole e moralistica con tocchi di consigli della nonna finali:

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Lo sporco denaro corrompe tutti. Ma nei loro cuori resterà un peccato tremendo ed anche se tu, Mike, non sarai domani procuratore, almeno vivrai con la coscienza pulita. La tua dignitosa sconfitta è una grande vittoria su quel mondo squallido, che non può accogliere una creatura così limpida e libera da ogni sorta di compromesso. Esso accetterà soltanto ciò che gli è simile: figure ambigue, deteriori, che celano la loro nullità dietro la ricchezza del loro aspetto esteriore. Il suo rifiuto è dunque per te, Mike, la conferma dell’integrità morale che rappresenti. Rimani sempre nella tua purezza anche se non ti comprenderanno. Il tuo esempio sarà il sigillo della giustizia e della verità che col sacrificio hai innalzato.

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Un aspetto grave da rilevare post-lettura è che invariabilmente tutti i racconti presentano la regola come eroismo e come esempio sublime di grande sacrificio. I personaggi sono eroi soltanto perché agiscono in modo regolare, per esempio, si presentano ai concorsi senza raccomandazione, non prendono mazzette, etc. Il comportamento corretto che tutti dovrebbero seguire in una società evoluta e civile, e per cui nessuno dovrebbe essere considerato un essere speciale, è scambiato qui per atto e gesto eccezionale e si carica di connotati sovrumani. Questo la dice lunga sul degrado della società italiana dove la normalità diventa eccezione e dove in pratica la corruzione è ordinaria amministrazione a tutti i livelli.
La corruzione del clero, i concorsi pubblici truccati, i ministri truffaldini e la sottomissione degli ultimi, sono argomenti attualissimi, segno che dalla fine degli anni 70, epoca in cui è stato stampato il libro, niente è cambiato in Italia, Paese tristemente segnato da un atroce immobilismo e da una mentalità retrograda.
Per il resto, nessuna caratterizzazione psicologica anima i personaggi “speciali”, nessuna introspezione. I protagonisti dei vari racconti di questa raccolta, seguono solo l’ostinazione di essere onesti, puri e duri, ma al di là di questo, non sappiamo nulla del loro vero mondo interiore perché il narratore non è uno scrittore ma semplicemente uno che scrive.
Letterariamente un libro abortito sul nascere. Inoltre il vezzo di usare nomi stranieri, Marysh, Mike, Antoine Stuart, Pedro, Joe, etc. accresce notevolmente il senso di ridicolo, visto che si descrive, purtroppo, una realtà tutta italiana.

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https://antichecuriosita.co.uk/il-destrutturalismo-punti-salienti/

https://www.youtube.com/watch?v=ZUEjQo5AITY

 

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