Testi mutili, tristezza letteraria

Testi mutili, tristezza letteraria

Testi mutili, tristezza letteraria

Testi mutili, tristezza letteraria

Testi mutili, tristezza letteraria, credit Antiche Curiosità©

 

Testi mutili, tristezza letteraria

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Mary Blindflowers©

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Natalia Ginzburg, Ti ho sposato per allegria. La ER corrispondente alle edizioni Scolastiche Mondadori, pubblica in Danimarca, una versione ridotta di questa commedia nell’anno 1977, un libro ad uso degli studenti. L’editore precisa:

questa edizione, il cui vocabolario è composto con le parole italiane più usate, è stata abbreviata e semplificata per soddisfare le esigenze degli studenti di un livello leggermente avanzato”.

Secondo il curatore del volume, Solveig Odland Portisch, e secondo l’editore, la censura e il taglio di un testo, sarebbe un’esigenza del lettore-studente. Per sfizio sono andata a guardami le parti censurate, confrontandole con il testo integrale.
Nel testo originale, per esempio, è scritto:

 

GIULIANA Non dire così, «un mese che ci conosciamo» come se io non fossi tua moglie.

PIETRO Sei mia moglie da una settimana. In questa settimana, e in tutto il mese passato, non ho mai messo il cappello. Lo metto solo quando piove forte, oppure quando vado ai funerali. Oggi piove, e devo andare a un funerale. È un cappello marrone, moscio. Un buon cappello.

Nel testo tagliato:

GIULIANA Non dire così, «un mese che ci conosciamo» come se io non fossi tua moglie.

PIETRO Sei mia moglie da una settimana. In questa settimana, e in tutto il mese passato, non ho mai messo il cappello. Lo metto solo quando piove forte, oppure quando vado ai funerali. Oggi piove, e devo andare a un funerale con mia madre.

Ci sono parecchie battute completamente omesse, senza alcuna ragione apparente.
Tutto questo dialogo manca:

GIULIANA Forse l’avrai a casa di tua madre.

PIETRO Forse. Tu non è che l’hai visto per caso, in mezzo a tutta la mia roba, un cappello?

GIULIANA No. Però tutta la tua roba l’ho fatta mettere in naftalina. Può darsi che ci fosse anche questo cappello. Vai a un funerale? chi è morto? PIETRO È morto uno. Da quanti giorni l’abbiamo, Vittoria?

GIULIANA Da mercoledì. Tre giorni. PIETRO E tu subito le hai fatto riporre in naftalina la nostra roba da inverno?

GIULIANA La tua. Io di roba da inverno non ne ho. Ho una gonna, una maglia, e l’impermeabile.

PIETRO Hai fatto mettere in naftalina tutta la mia roba da inverno? Subito?

GIULIANA Subito.

PIETRO Geniale. Genialissimo. Però ora facciamo pescar fuori il mio cappello. Devo andare a questo funerale. Con mia madre.

GIULIANA Dimmi chi è morto.

PIETRO È morto uno che si chiamava Lamberto Genova. Era un amico dei miei. È morto l’altro ieri, di una trombosi alle coronarie, all’improvviso, nella stanza da bagno, mentre si faceva la barba.

GIULIANA Lamberto Genova? io lo conoscevo. Lo conoscevo benissimo. È morto?

PIETRO Sì. GIULIANA Nella stanza da bagno! Lamberto Genova! Io lo conoscevo, ti dico! Lo conoscevo benissimo! Una volta mi ha anche prestato dei soldi.

PIETRO Impossibile. Era un uomo così avaro.

GIULIANA Però mi ha prestato dei soldi. Era molto innamorato di me.

PIETRO Vittoria! Guardi se riesce a trovare un cappello! un cappello marrone, moscio, tutto peloso! La signora dice che forse l’ha messo in naftalina.

VITTORIA (entrando) Allora sarà nell’armadio delle quattro stagioni.

PIETRO Cos’è l’armadio delle quattro stagioni?

GIULIANA È l’armadio, nel corridoio. È in quattro scomparti. Vittoria dice che si chiama così.

VITTORIA Però ci vuole la scala. Devo andarla a prendere in cantina. È in alto, la roba da inverno, e io solo con la seggiola non ci arrivo. P

PIETRO Possibile che sia così difficile riavere il proprio cappello?

La commedia è tutta tagliata in modo impietosamente barbaro, censurate le parti in cui si accenna al suicidio, alla descrizione del cappello che è una chiara metafora, etc. In poche parole è stata fatta un’operazione di mutilazione sconsiderata del testo perché occorreva “soddisfare le esigenze degli studenti”. L’esigenza di un lettore è quella di avere un testo mutilo? Filtrato da un punto di vista soggettivo e unilaterale?
Il testo in questione è stato stampato negli anni 70 ma ancora oggi le scuole presentano testi mutili e ridotti, giustificando la censura con esigenze educative. Nella stessa collana l’editore ci tiene a precisare che ha pubblicato: Andreuccio da Perugia di Boccaccio, Le avventure di Pinocchio, di Collodi, Don Camillo di Guareschi, Vino e pane di Silone, La ragazza di Bube di Cassola e i Sette racconti di Moravia.

Povera letteratura in mano agli pseudo-pedagogisti.

Che senso ha?

Il protagonista della commedia della Ginzburg si è “sposato per allegria”, gli studenti sono costretti ancora oggi a leggere le edizioni ridotte, per tristezza.

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https://antichecuriosita.co.uk/il-destrutturalismo-punti-salienti/

https://www.youtube.com/watch?v=lIICLorqKNE

 

 

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