Malory, ciclo arturiano rimaneggiato

Malory, ciclo arturiano rimaneggiato

Malory, ciclo arturiano rimaneggiato

Malory, ciclo arturiano rimaneggiato

Malory, ciclo arturiano rimaneggiato, credit Antiche Curiosità©

 

Mary Blindflowers©

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Malory, ciclo arturiano rimaneggiato

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Thomas Malory, tra realtà e fantasia, storia e leggenda. Mondadori in un’edizione oscar classici, due volumi con cofanetto, propone una versione modificata dell’opera originale di questo autore che a sua volta la trae da un libro francese. Si tratta della Storia di re Artù e dei suoi cavalieri. Il ciclo arturiano della cavalleria cortese. I curatori dell’opera, Gabriella Agrati e Maria Letizia Magini, hanno optato per una scelta molto discutibile e piuttosto commerciale. Anziché lasciare intatto il testo originale, hanno deciso di tagliare le parti ritenute noiose, poco scorrevoli e ripetitive, e di rendere tutto il testo in italiano moderno tradotto liberamente, parecchio liberamente, dall’inglese antico:

Malory compose testi moderni rispetto ai precedenti del ciclo arturiano francese, ma non per questo si deve credere che essi possano apparire moderni anche ai lettori odierni. Gli otto romanzi, se tradotti tali e quali, risulterebbero innanzitutto troppo lunghi, oltre che infarciti di ripetizioni, ridondanze, oscurità e incongruenze: a dire il vero, francamente illeggibili, per chi, non nutrendo particolari interessi filologici o storici, volesse trarne solo il piacere della lettura. Dato che l’unica altra traduzione italiana esistente (quella condotta nel 1958 da D. Pettoello sul testo del Vinaver), soddisfa le esigenze di quanti vogliono leggere Malory in versione integrale e letterale, noi abbiamo scelto di compiere un’operazione simile a quella che il primo editore di Malory fece nel 1485, ma ancora più drastica”.

E qui mi fermo, perplessa. Perché mai un libro antico dovrebbe apparire moderno? I curatori del volume, stanno praticamente informando chi legge che, siccome ritengono Malory in versione originale “illeggibile” per un lettore di oggi interessato soltanto al piacere della lettura, hanno deciso di modificarlo drasticamente. Chi avesse particolari interessi filologici o letterari e avesse necessità di vedere l’opera originale, può andarsi a cercare un’opera del 1958, l’unica versione integrale esistente in italiano del testo di Malory. Sembra una barzelletta. Che un testo debba essere sottoposto al giudizio di terzi e filtrato e giudicato prima che il lettore possa fruirne, è un’operazione di semplificazione che serve soltanto a vendere più copie ma di certo non dà a chi legge la possibilità di avere fra le mani la riproduzione esatta di un testo originale. Le precisazioni sul rimaneggiamento del testo, vengono esplicitate nella nota alla traduzione che si trova alle pagine XXVI e XXVII. Forse sarebbe stato opportuno scrivere fin dalla prima pagina che si tratta di una versione ridotta e storpiata, perché non tutti i lettori si accorgono immediatamente che il titolo non corrisponde all’originale.
Ma andiamo avanti. I curatori dei due volumi precisano:

Allo scopo di rendere scorrevole e avvincente l’immensa opera, abbiamo costruito il testo come un unico romanzo seguendo l’edizione di Caxton ma spingendoci oltre nella concatenazione degli episodi, nella titolazione, nell’eliminazione per quanto possibile delle incongruenze e delle ripetizioni, nel taglio dei rami secchi. In particolare, nel Libro di ser Tristano di Liones, che tra tutti è il più caotico e sciatto, abbiamo sfrondato l’eccesso di scontri e di duelli che nell’originale si succedono l’uno all’altro con un ritmo ossessivo e spesso insensato, e abbiamo cercato di dare ordine anticipando o posticipando episodi che apparivano fuori posto e spezzavano, fino a renderla inintelligibile, la continuità del racconto.
La conseguenza logica di questa scelta è stata quella di presentare una traduzione relativamente libera che, pur cercando di rendere il sapore dell’inglese quattrocentesco di Malory, ne conserva solo in parte il fraseggiare qualche volta troppo secco ed ellittico, più sovente involuto e complesso”.

 

In pratica ci troviamo di fronte ad un testo modernizzato e tagliato ad uso e consumo di un lettore di superficie, filtrato dal punto di vista di terzi che arbitrariamente decidono cosa sia noioso e cosa no, senza valutare il fatto che un lettore ha anche il diritto di decidere direttamente e senza filtri sulla qualità e l’interesse di un testo.
Oltretutto la scelta drastica e incomprensibile di rimaneggiare un originale addirittura posticipando e anticipando certe sequenze, non si giustifica nemmeno dicendo che ci sono molte versioni italiane dell’originale di Malory, perché ce n’è una sola che occorre reperire all’usato e che è della fine degli anni 50, l’unica forse che dovrebbe essere letta, il resto è un’operazione commerciale che serve a ben poco.

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https://antichecuriosita.co.uk/il-destrutturalismo-punti-salienti/

https://www.bl.uk/onlinegallery/onlineex/englit/malory/

 

 

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