Di Mary Blindflowers©
Impigrire gli echi del nulla,
grottesco tempo, fuoriuscito,
incombe su microtombe di visi
scavati dall’unguento del giorno.
Le dive impigrite esultano
dagli sbiechi lisi del vuoto,
che dici, quoto tutto l’innocuo?
suo è il successo, la gloria, la bici.
Non si scrive forse
per imperitura smemoria?
…
E i talenti?
…
Dimenticati sul biascicato piano dei denti.
https://antichecuriosita.co.uk/manifesto-destrutturalista-contro-comune-buonsenso/
Bella, dura com’è giusto che sia
Un’eco è di per sé lentigrada ed impalpabile nella percezione. Se si prova ad echeggiare il niente afasico di tanti pseudo-operatori di cultura la bradipodia e la cacacusia se ne spiralizzano. Il target deontologico dell’astante è dunque rallentarne ulteriormente la diffusione prima che ammorbi l’aria con un’ autoflessione ipsoreferenziale. È un’invocazione disperata quella dell’autrice : “Opponetevi al dilagante oudèn della cultura odierna!”.
Il tutto perfettamente condito di assonanti asimmetrie omeoteleutiche e paronomasiche, ossimori e neologismi, bagaglio peculiarissimo della Blindflowers.