Di Marco Fiori©
Sembra che il “libro d’artista” stia vivendo una felice stagione grazie, in modo particolare, al contributo di parecchi incisori che insieme a poeti, tipografi e appassionati bibliofili stanno riscoprendo e sempre più valorizzando questa forma d’arte.
Fra gli incisori vi è sicuramente da segnalare Raffaello Margheri, calcografo e xilografo, del quale ripropongo una breve presentazione di qualche anno fa ma ancora attuale:
A chi lo incontra per la prima volta, Margheri può far pensare agli artisti parigini di Montmartre. L’andatura lenta è accentuata dalla corporatura alta e robusta, leggermente proiettata in avanti e in armonia con i pigri movimenti della figura. Il volto, apparentemente serio e pensieroso, è spesso sormontato da un basco scuro che lo rende somigliante al “ritratto del poeta Paul Fort”, una litografia del 1931 di Gino Severini.
In realtà Margheri è un camminatore instancabile, capace di salire sei piani di scale senza alterare la respirazione. Ho sempre pensato che amasse giocare con questa aria un po’ bohemienne dell’artista artigiano “autodidatta”, come ama definirsi, all’apparenza malinconico e pessimista. Frequentandolo ci si accorge che sotto una patina protettiva nasconde un carattere sornione, spesso incline alla battuta vernacolare; un “toscanaccio” solitamente mite e disponibile, amante della buona tavola anche se, curiosamente, astemio. Questi aspetti della sua personalità traspaiono anche nelle sue incisioni, realizzate con un linguaggio talmente asciutto e lineare che a volte si è titubanti a descriverle. La spontanea immediatezza dei suoi lavori fa pensare ad un autore schivo, un solitario scrittore che ama raccontare con le immagini le sue personali visioni. Come cronista, probabilmente, sarebbe piaciuto a Indro Montanelli il quale, come noto, considerava “capace di qualsiasi delitto” chi utilizzava dieci parole per esprimere concetti dove ne bastavano cinque. I suoi paesaggi, spesso contrastati da ombre che sembrano sdoppiarli, sono immersi in una luce statica che conserva l’attimo emozionale dell’autore. Questa luce, bianca e tagliente, si insinua anche nelle variegate composizioni floreali e nelle nature morte divenendo la principale protagonista delle sue migliori acqueforti. La rigorosa fedeltà ai neri espressa nelle tavole calcografiche viene spesso abbandonata nelle sue linoleografie. In queste tavole, generalmente di non grande formato, i colori, morbidi e distribuiti dai passaggi di più matrici, esprimono l’aspetto più nascosto della sua personalità d’artista. Un’anima solare e mansueta, umile nel metodo di lavoro ma ambiziosa di risultati. La seconda anima di Raffaello Margheri. (M.F.)
Da parecchi anni Margheri si dedica alla realizzazione di libri d’artista in completa solitudine e autonomia. Libri dove non solo le illustrazioni sonomagistralmente incise su linoleum, in nero e a colori, ma anche i testi sono direttamente incisi con sgorbie e bulini su analoghe matrici.
Anche la copertina, la rilegatura, la scelta del formato e delle carte sono frutto diretto del lavoro dall’artista che, solitamente, realizza queste opere in poco più di dieci esemplari per lunghi tempi di lavoro.
Uno degli ultimi libri così realizzati è “L’asfodelo”, tratto a “L’Alcione” di Gabriele d’Annunzio. Questo libro, dal particolare formato di cm. 13,5 x 74 e stampato in 9 esemplari + tre, è interamente inciso su linoleum. Le illustrazioni sviluppate in forma orizzontale recano una sorpresa nella penultima pagina: il fiore, sdraiato sulla pagina, si apre in verticale grazie alla particolare piega dell’angolo del foglio concepita dall’artista per la particolare impaginazione.
Da pochi mesi, per la prima volta, Margheri ha realizzato un libro d’artista con testi tipografici composti a mano. La scelta del collaboratore è stata particolarmente felice: Nicola Manfredi di Reggio Emilia.
“Quattro storie di animali”, di Agnolo Firenzuola, è illustrato con sei linoleografie a colori a piena pagina più 13 in nero. La tiratura del libro è di 26 esemplari più dieci in cifre romane. Questi ultimi contengono una suite delle sei tavole a colori.
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