Madre Teresa, la nazi-santa©

Madre Teresa, la nazi-santa©

Di Mary Blindflowers©

Coscienze flesse, mixed media on paper, by Mary Blindflowers©

 

Madre Teresa, premio Nobel per la pace, Santa. La suorina dei poveri, dei malati, degli oppressi dei diseredati, stop!

Un attimo.

Siamo davvero sicuri che la piccola suora, votata all’ideologia anti-umana della sofferenza, sia una santa? Siamo sicuri che la nemica del libero pensiero abbia aiutato il progresso dell’uomo nel mondo? 

Ci sono documentate inchieste che nero su bianco scrivono cose raccapriccianti sull’operato della santa.

Christofer Hitchens nel libro “La posizione della missionaria”, pubblicato in Italia da Minimum Fax, è molto chiaro su questa serva di Dio, descritta come una fanatica integralista dall’intelligenza limitata.

La propaganda cattolica ha sempre descritto Madre Teresa come rifugio degli orfani, sempre pronta a rinunciare a se stessa pur di soccorrere i malati. L’unico centro ospedaliero che dirigeva si chiamava Nirmal Hriday. I malati venivano allocati su brandine sporche e improvvisate. Ai sofferenti che non potevano nemmeno ricevere visite dai familiari, si negavano gli antidolorifici nella convinzione che il dolore fosse gradito a nostro Signore Gesù Cristo, una specie di ragionamento alla Hitler, la sofferenza rende liberi perché “è un grande dono di dio”.

Le suore non avevano alcuna competenza medica per agire sui malati, quindi i risultati mortiferi di quest’inettitudine non si facevano attendere. Le rozze e anti-scientifiche cure alimentari infatti erano abbastanza lontane dalla contemporanea concezione di medicina curativa e preventiva.

Ovviamente se la Madre aveva qualche problema di salute non si faceva di certo curare nel suo piccolo ospedale ma in cliniche svizzere o americane lussuose ed esclusive, ben diverse da quella dove ricoverava i suoi poveri, per esempio la Mayo Clinic di Jacksonville, in Florida, era una di queste. Si spostava in business class, ovviamente, per evitare di stancarsi troppo…

La suora viaggiava molto, riceveva donazioni da teste coronate e potenti di turno. Non disdegnò neppure le donazioni di famigerati dittatori. La cricca di Duvalier, dittatore di Haiti, le offrì pure un premio per il suo impegno nel mondo. Ricevette soldi, per altro mai restituiti, anche da Charles Keating, il famoso truffatore che ha imbrogliato migliaia di risparmiatori degli U.S.A.

Nemica dell’aborto, tanto da definirlo “la più grande minaccia per la pace”, nemica degli anticoncezionali a scopo preventivo e del divorzio, fanatica della sofferenza ad ogni costo, impartiva il battesimo a musulmani e induisti moribondi e incoscienti e nei suoi viaggi di propaganda ha accumulato fortune che sicuramente avrebbero consentito di creare ospedali efficienti e modernissimi, cosa che non ha fatto. In compenso ha fondato molti conventi nel mondo con lo scopo della conversione delle popolazioni locali e per creare nuove suore. Alcuni di questi conventi ospitavano e ospitano bambini. Il Guardian ha denunciato le condizioni disumane in cui questi bambini vengono tenuti.

Ultraconservatrice da sempre, la suora, dichiarò tuttavia al Vanity Fair che il divorzio di Lady D. è stata una cosa buona e giusta, dato che si trattava di un matrimonio infelice. Eppure nel 1996 aveva utilizzato parte delle sue miliardarie donazioni per la causa antidivorzista in Irlanda.

Colette Livermore ha fatto parte per undici anni delle suore di carità poi ha scritto un libro: Hope Endures, in cui descrive i metodi nazisti ai quali le suore venivano sottoposte per ordine di Madre Teresa, niente radio e televisione, niente giornali e conversazioni con gli amici, annullamento totale della volontà e isolamento dai parenti in modo che l’obbedienza fosse totale.

Quando nel 1984, per l’esattezza il 3 dicembre l’isocianato di metile fuoriscì da una fabbrica di una multinazionale statunitense, la Union Carbide, provocando morti e feriti nella città indiana di Bhopal, la madre si rifiutò di condannare l’operato della multinazionale, disse soltanto che non voleva mischiarsi in questioni politiche, e che quanto era accaduto era soltanto “il disegno di dio”.

Una posizione chiara, insomma, un silenzio assenso che fa riflettere sul ruolo delle sante nel mondo, che è quello di accumulare soldi per una fama immeritata e costruita a tavolino dalla propaganda.

La santificazione di Madre Teresa si basa su una guarigione “inspiegabile”, insomma torniamo alla miracolistica, come nel medioevo, cambiano i tempi ma i metodi di giustificazione del potere rimangono sempre gli stessi ed è incredibile come attecchiscano ancora, segno che l’umanità non è poi così evoluta e intelligente. Sembra oltretutto che il miracolo non sia stato compiuto da Madre Teresa ma dalle cure ricevute in un ospedale.

Christopher Hitchens: «La bengalese Monica Besra ha dichiarato di essere guarita da un cancro mortale grazie a un miracolo. In casa sua c’era una foto di Madre Teresa. Un giorno questa foto si sarebbe illuminata investendo la donna di una luce guaritrice. Sulla base di questa testimonianza il Vaticano sta portando avanti il processo di santificazione. Ebbene, il suo medico curante si chiamava Ranjan Mustafi. Questi ha dichiarato al “Times of India”: “La signora Besra non soffriva di nessun cancro incurabile, bensì di una cisti tubercolare. L’abbiamo curata come facciamo con tutti i nostri pazienti. Le sono state prescritte medicine, ed è guarita come ci aspettavamo che facesse”. Il dottor Mustafi non è mai stato ascoltato dagli investigatori vaticani”».

Intanto i dvd, i gadgets, le magliette, le bandierine, i libri commemorativi e apologetici della santa portano altri soldi alle casse della Chiesa del dio dei miracoli.

La macchina del business non si può fermare anche se c’è chi in India protesta contro la santificazione.

Santa subito dunque, e senza riserve, il resto è conserva da tenere sotto vuoto spinto, ben chiusa, così il fetore del nazismo non guasta il sentore fragrante di santità.

 

Comment (1)

  1. Mariano Grossi

    In uno Stato nazista come l’India (la vicenda dei due marò italiani È litmus paper) ovvio che i para- nazisti attecchiscano. A Bari si dice : ” Mar’e tembeste: ci se spogghie e ci se veste!”

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