Peti, monopolio, Rowling mania

Peti, monopolio, Rowling mania

Peti, monopolio, Rowling mania

Peti, monopolio, Rowling mania

Circoli chiusi, credit Mary Blindflowers©

 

Mary Blindflowers©

Peti, monopolio, Rowling mania

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Di recente ho visto su YouTube il video di uno che cammina per strada e finge di fare un peto producendo artificialmente rumore. La gente giustamente ride e si scansa, ma quel che stupisce è che molti sventolano la propria mano davanti al loro naso come se sentissero realmente un cattivo odore, cosa impossibile dal momento che il peto è finto e trattasi di uno scherzo di cattivo gusto. La gente è impressionabile, manipolabile, le emozioni sono gestibili. Lo sanno i politici, lo sa il marketing e lo sa lo speteggiatore che ha due milioni e passa di followers mentre un povero Cristo che posta contenuti culturali è tanto se viene visualizzato una tantum. Un libro vale meno di un peto finto? Dipende, se Kafka è morto senza gloria, la Rowling è diventata un mito in vita.
Nel corso delle nostre vite diciamo una serie di inenarrabili sciocchezze perché la comunicazione presuppone sempre un certo grado di interpretazione soggettiva, lo sanno bene i saggisti seri che cercano di documentare e provare tutto ciò che scrivono attraverso la bibliografia e precise note a pie’ di pagina. Data una ipotesi, per dimostrarne la veridicità si utilizzano delle fonti e/o eventuali testimonianze. I subnullisti però non ragionano in questo modo perché sono dei dogmatici aderenti al mito. Quindi dato un mito lo sostengono senza ragionare e chi non fa lo stesso viene censurato. Poniamo che un qualsiasi signor X, un giorno decida di fare un piccolo esperimento sociale, di dire sotto un post che la Rowling è un fenomeno di marketing, un’astuta donna d’affari, più che una scrittrice. X verrà subito aggredito da un’orda di creature al confine della realtà, i rowlinghiani. Gli verrà impedito di parlare e ci sarà pure il sapientino che dirà che X dice sciocchezze e che perciò bannarlo è lecito. Di solito se uno dice stupidaggini lo si confuta argomentando, non lo si censura, così prevede la democrazia. Ma il fan è di per sé una figura irragionevole perché è uno che ha tutte le risposte senza farsi mai domande, uno che nella sua bacheca parla di pluralismo e poi si bea della censura contro chi non è perfettamente aderente alla sua personale e soggettiva visione dogmatico-contemplativa del mondo e dei suoi epifenomeni globali. Ma c’è di più, il signor X che poi sarei io, ha dato pure l’assist ai confutatori, dicendo che la Rowling “è stata portata su dai conservatori”. Basta aprire un qualsiasi file biografico per capire che invece è stata pubblicata quando al potere c’erano i laburisti e ha sempre avuto posizioni di sinistra, tranne negli ultimi tempi in cui ha fatto inversione di marcia e secondo gli assiomi del cosiddetto “femminismo essenzialista e trans-escludente”, ha iniziato a prendersela con chi non nasce propriamente donna, tanto che ormai sembra più un manifestino dei conservatori che dei socialisti (curioso!) Insomma bastava che il fan dicesse: “ma non è vero affatto che è la cocca dei conservatori, al contrario! Ha pure finanziato i laburisti!” Nessuno dei suoi fans italioti però ha detto questo. Hanno preferito censurare. Il dialogo è bandito anche quando si potrebbe avere gioco facile e viene servita al fedele una possibilità di facilissima confutazione su un piatto d’oro splendente, perché il mito si adora non si discute in nessun modo. I dubbi sono aboliti.
Per esempio, chi censura, non si domanda come mai se la vetrina delle librerie notoriamente dovrebbe servire a pubblicizzare e mostrare le novità editoriali, la saga di Harry Potter stia in Inghilterra ancora in vetrina nel 2023. In un noto punto vendita a Cambridge pochi giorni fa una intera vetrina animata è stata dedicata in via esclusiva solo alla Rowling. Ecco un enorme gufo bianco semovente, lucette colorate e variamente disposte a illuminare la grande opera del secolo, la saga del maghin maghetto. Stiamo parlando di un libro pubblicato nel 1997 le cui ristampe stanno costantemente in vista. Perché? Non hanno pubblicato nuovi libri quest’anno in Inghilterra? Una marea, pure troppi, eppure pochi arrivano in vetrina e là dove dovrebbero esserci le novità c’è una saga conosciutissima e ristampatissima che deve continuare ad essere visibile per volontà del marketing e di qualcuno che paga. Parlare di monopolio è da complottisti? Forse, chi lo sa. Fatto sta che classici inglesi di innegabile e profondissimo valore letterario, in vetrina non ci sono. Meglio non farsi domande e acquistare l’ennesima ristampaccia del mito vetrinato e unto, come automi telecomandati. Tra poco i fedelissimi italiani del maghetto vedranno la Rowling camminare sull’acqua e che ogni opposizione tacqua!

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DESTRUTTURALISMO Punti salienti

Libri Mary Blindflowers

 

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