Lingua sarda, la bardana

Lingua sarda, la bardana

Lingua sarda, la bardana

Lingua sarda, la bardana

Sardegna, credit Mary Blindflowers©

Salvatore Dedola©, glottologo semitista

Lingua sarda, la bardana

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BARDÀNA. In lingua sarda indica la rapina, l’abigeato. Sardella pose alla sua base il sumerico bar-da-na(2) ‘mettersi di traverso’, «che dà il senso di sbarrare, chiudere per fermare i viandanti e rapinarli o per catturare del bestiame oppure, ancora, col senso ulteriore di formare un ovile per chiudervi un gregge delimitando uno spazio con rami d’albero; infine il senso di banco o di tratto di muro può derivare, sempre con facilità, dall’azione di mettersi di traverso». Indubbiamente in ugaritico abbiamo bardû ‘barra, architrave’, in sumerico barda ‘idem’, e ciò potrebbe autorizzare ad accettare (sia pure con tanta cautela) la proposta del Sardella.

M.L. Wagner (Historische Lautlehre des Sardischen § 220; La Lingua Sarda 287) sostenne che questo lemma sardo deriva dall’ant. it. gualdana (con passaggio g- > b-). Ma quest’ipotesi è pura invenzione poichè il vero significato di bardàna in quanto ‘assalto organizzato di pastori contro centri abitati, ha la stessa base del sardo bárdia, árdia. A loro volta árdia, bárdia, várdia, guárdia sono pronunce, differenziate secondo i paesi, di un termine sardiano indicante lo stesso fenomeno che poi denotò anche le cavalcate guerresche medievali: ha base etimologica nell’assiro ardu, (w)ardu(m) ‘schiavo, servitore’ (donde il cognome sardo Ardu). Quindi árdia, bárdia, várdia, guárdia è propriamente un ‘servizio’, e in origine indicò il “servizio a cavallo prestato in guerra” dalla cavalleria locale.

Andrea Deplano nel suo recente Dizionario Etimologico Dorgalese propone la stessa etimologia del Wagner (quanto a origine prettamente italiana), e propone anche quella del Sardella quanto agli arcaici agganci con la lingua sumerica. Egli propende per la matrice di stampo italico perché, secondo lui, «il nome (bardana) non era mai pronunciato fra coloro che vi partecipavano e in suspu (in modo criptico) era detto battisare (battesimo)».

Invero, battisàre è una delle numerose paretimologie delle quali è infarcito il vocabolario sardo (non solo quello sardo). Insomma, battisare è una paronomasia le cui basi fono-semantiche si trovano addirittura nella lingua egizia, la quale apparecchia al riguardo un vasto campo semantico: Bata ‘a god of war and the chase’; bāḥ-t ‘an abundant food supply, abundance, an abundant harvest’; bati‘horror, abomination’, pāt ‘loaf, bread, food’ + eg. sar ‘to do wrong, act with perversity’. A quanto pare, la lingua sarda tenne chiaro questo concetto fin dalle origini del linguaggio, e lo stato costrutto batt-i-sare (da bāḥ-t-sar) già da tempi molto arcaici significò ‘agire slealmente, da furfante, per procurarsi cibo’.

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DESTRUTTURALISMO Punti salienti

Libri Mary Blindflowers

 

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