Le avventure di Pinocchio

Le avventure di Pinocchio

Le avventure di Pinocchio

Le avventure di Pinocchio

Le avventure di Pinocchio, illustrato da Mary Bindflowers, Thinking Man 2023, credit Antiche Curiosità©

 

Le avventure di Pinocchio

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A inaugurare il numero 0 della collana “Classiche Sfavole” della “Thinking Man”, ecco “Le avventure di Pinocchio” che, pur riproposto integralmente, diventa, nella scelta delle illustrazioni, un “polemipinocchio”. Le immagini, infatti, contengono brevi versi o frasi che creano una storia parallela, fanno riflettere sulle bugie del nostro tempo, solo apparentemente democratico, ma in realtà oscurantista ed elitario.

Tutti i diritti relativi alle illustrazioni in questo volume appartengono alla Thinking Man e non possono essere riprodotti in alcun modo.
Tutte le illustrazioni sono di Mary Blindflowers.

Disponibile su Amazon

Note

Con un linguaggio grafico arguto e corrosivo, coerente allo stile letterario che la caratterizza, Mary Blindflowers ha tradotto visivamente gli episodi più caratteristici di Pinocchio attraverso disegni, incisioni e alcuni sfondi fotografici. Un originale insieme di immagini fluide, attentamente costruite per fermare il dinamismo dell’azione nel momento più rappresentativo sul quale riflettere. Le belle tavole illustrative, impaginate come “post-in” nei punti cruciali che sottolineano la storia del burattino, si propongono, simili alla voce fuori campo di un contemporaneo “grillo parlante”, come contravveleno alle illusioni della vita.

(Marco Fiori)

Tutto ciò di cui si racconta ne “ Le avventure di Pinocchio”, resta indelebile nella memoria, in forza dello stile inconfondibile. Ed è dalle caratteristiche di piccolo-grande capolavoro che Mary Blindflowers, parte per produrre i suoi disegni e incisioni. Lo fa cogliendo l’occasione di porgere il non detto tra le righe, le allusioni che fanno di Collodi un involontario maestro di tracce e simbolismi. Le parole che aggiunge alle immagini alludono a questioni molto attuali, ad esempio – ciò che non può non stare a cuore a una scrittrice – i meccanismi di selezione e cooptazione vigenti nel mondo culturale ed editoriale, che portano a constatare, con “polemipinocchio”, che “val di più la bugia dell’impegno”. Chi ha preso il sopravvento nel mondo della creatività, in effetti,  ha saputo muoversi in un contesto di pinocchi dal naso allungabile a piacere, ritrovandosi infine spossessato di se stesso, come vediamo nella restituzione di un burattino che quasi sembra sciogliersi in plasmabili versioni di se stesso, che si confonde con quelle degli altri (“chi tra di voi è il più bello, il più snello del reame?”), in un tripudio di colori che richiama i riflettori che molti vorrebbero su di sé. Un’altra immagine ci mostra Geppetto che scolpisce il burattino avvertendo la presenza, ancora, di molteplici sguardi, perché quella creatura sarà specchio plurimo di tutti noi. Vediamo poi, una rappresentazione del contrasto tra la grazia aerea di Pinocchio e il suo lato ombra, reificato nella dritta perentorietà del naso che cresce con le bugie. Osserviamo altrove i torsoli di pera che prendono vita, a ridosso di parole indecifrate allo specchio, le stesse che possono avvolgerci, confusi, storditi, ingannati dalla quotidiana inflazione comunicativa, fino a rendere inoffensive, nella cuccia loro riservata dal sistema, l’arte e la letteratura, o volerle cadaveri nelle bare dei conigli becchini (i conigli, si sa, sono animali timorosi), “regimeconsenzienti” istigati da “cripto ortodossi che vogliono la nostra carne, i nostri ossi.”
Di questa narrazione del potere i carabinieri, “eroi che moriranno tutti come noi”, sono i custodi che incombono sui deboli, gli sfruttati, gli ingenui.
Collodi sa che la parola è un’arma a doppio taglio, anche per questo la rende essenziale, scolpita e diffida degli affabulatori senza costrutto, i grilli parlanti, i medici di vanitosa sicumera.
Anche la fata, nel disegno di Mary Blindflowers, sembra riassumere, nella sua sinuosa inafferrabilità, lo scetticismo di fondo con cui si dovrebbero recepire le cose del mondo, senza aspirare a storiche palingenesi risolutive ma neanche, in fin dei conti, a una salvezza individuale “in extremis” che non porti con sé il ricordo delle fatiche e dei momenti in cui ha prevalso, su ogni altro aspetto, l’oscurità della nostra condizione.

(Paolo Durando)

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DESTRUTTURALISMO Punti salienti

Libri Mary Blindflowers

 

 

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