Paese porci con ghiande

Paese porci con ghiande

Paese porci con ghiande

Paese porci con ghiande

La masticazione del dolce, tecnica mista su quaderno degli appunti, by Mary Blindflowers©

 

Mary Blindflowers©

Paese porci con ghiande

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Il paese dei porci con le ghiande

È morto il gran cavaliere della gnocca che coi rasini sulla scocca ha fatto tanti bei soldini.
C’è chi piange, chi si tocca tutti i sacramenti, c’è chi dice, l’omino burrotondomale nasconde dentro l’ano il madrigale, poi impartisce in Duomo, chiamando il criminale, “uomo”.
Ave mezzo dio di gesso, benvenuto nel Paese dei balocchi che fa della smemoria il gran talento sui ginocchi! Orsù, tenga il mento flesso e preghi! E non lo neghi! Che bel Paese, che bel Paese, che bel Paese di porci con le ghiande del sogno americano, del trump sovrano e del gran nano!

Scusi, ma, glielo dico con il cuore in mano, bello il Paese delle ghiande, sì, ma chi ne fa le spese in quest’ostello?

Zitto! Non scherzi, non sterzi! Qui non si fanno mai domande! Questo è il Paese dei porci con le ghiande!

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Stavolta resuscita

Stavolta resuscita e smuoverà la pietra che i suoi elettori hanno nel cervello, stavolta ricampa e riscampa a tutte le procedure regolari dell’ostello stivalesco, perfino quei poveri Cristi dai finti salari non regolamentati, in linguaggio clownesco crederanno alle favole mitiche di alzavole stitiche che prendono il volo con nulla, che trovano tesori di re Mida sepolti sotto l’ulla dei giardini incantati e incartati di botox e bunga. Che una bomba vi espunga. Non meritate nemmeno la sugna. Cancellata ogni memoria con un colpo di spugna mortuaria, resta la pituitaria sensazione d’esser nulla dentro barattoli da vendere al mercato del pesce guasto per un rimpasto trumpiano di nuovi orizzonti al veleno. Ora rivota pure e sta’ più che sereno, brutto scemo.

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Nei giardini del re

Nei giardini del re c’è un pereppeppé che schianta l’albero della verità, c’è un velo sottile di ragni tesi verso molti guadagni da sogno perverso di dindirindà, un verso distratto che cede al contratto potere del logos sul trono dell’iniquità neoliberale, c’è il tuono sottile di chi piove e si muove sicuro senza mai un temporale e fa danni pure da morto, quando un Paese è inevitabilmente assai corto!

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DESTRUTTURALISMO Punti salienti

Libri Mary Blindflowers

 

Comment (1)

  1. Mariano Grossi

    È morto il nano
    e nel Paese il guano
    a dismisura cresce
    come putrefatto pesce
    lascia il lascito ai delfini
    tanto Mons. Delpini
    con l’odore dell’assenzio
    fa intonare a lui il Silenzio
    e il picchetto pien di charme
    teso sul Presentat-Arm
    ti profana pure il Duomo,
    dice: “Onori a quel grand’uomo!”

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