Scrittori, libri, trucco, parrucco

Scrittori, libri, trucco, parrucco

Scrittori, libri, trucco, parrucco

Scrittori, libri, trucco, parrucco

Chiodi infissi, credit Mary Blindflowers©

 

 

Mary Blindflowers©

Scrittori, libri, trucco e parrucco

 

Un rumore curioso. Sembra la caldaia, ascolto e nulla, vabbè, mi sarò sbagliata, ma no, riecco, lo sento di nuovo. Non riesco a definirlo. Forse, mi dice il tecnico della caldaia, è entrato un insetto dentro il tubo esterno e non riesce ad uscire, non si sa, ma di fatto non c’è nulla che non vada. Eppure… Il mistero si infittisce come in un romanzo giallo.
Giorni e giorni che canta il gallo, che il sole muore e rinasce e quel maledetto rumore si ripete, inesorabile, a tratti, irregolare.
Poi un bel giorno capisco che cos’è.
L’acquario è posizionato vicino alla caldaia. Il pesce di fondo è indispettito. Ho cambiato posizione ad una pietra di quarzo e vuole a tutti i costi infilarcisi sotto, quindi sposta le pietre e le fa volare con la coda, le pietre colpiscono il vetro e voilà, eccolo, il famoso rumore! L’insetto non è tale ma un pesce che sembra guardarmi pure risentito per essere stato accostato ad un moscone o a una vespa.
Rido, insomma, tutto qua?
Eh, non proprio… Provo la stessa sensazione di mistero quando visualizzo pagine fb che hanno migliaia di visite, leggo e mi faccio la stessa domanda: insomma, tutto qua? E io che pensavo a chissà quali effetti speciali e raggi cosmici, a quali geniacci potessero accumulare così tanti seguaci, ma no, nulla, contenuti più che banali, a volte perfino demenziali oltre che inutili. Ma allora, perché tutta questa gente segue le suindicate non specificate pagine? Alcuni gestori non sono nemmeno persone note, non seguono nessuno, ma un mare di persone li segue e li commenta anche. Per quale motivo? Nessuno guarda il profilo di chi mette commenti, insomma, non interessano i pinko, interessa le roi, il protagonista indiscusso di tutta questa commedia degli equivoci; interessa quello che posta il gestore che fa rumore e, come un pesciolino di fondo, dopo aver gettato le pietre contro il vetro virtuale, in genere tace, perché le roi è lui mica voi. Se ogni tanto vi concede una risposta, è grasso che cola. Così per curiosità mi vado a vedere un po’ di pagine e vedo certi commenti entusiasti sull’ultimo libro del detentore della pagina, “l’ho letto, l’ho acquistato, bellissimo, splendido”, tutti commenti molto generici, a dire il vero, nessun approfondimento critico serio.
Poi vado a vedere il profilo di questi commentatori così felici dell’acquisto e vedo carrellate di foto fatte con l’intelligenza artificiale e zero contenuti. Non è soltanto uno dei commentatori ad avere un profilo tanto curioso, ma tanti. Si tratta di molti profili fittizi. Allora mi viene un atroce sospetto. Ebbene ho scoperto che si comprano a pacchetti non solo i feedback su Amazon, ma anche i followers su Instagram e su Fb. Ed è tutto perfettamente legale. Insomma fa parte del gioco del marketing. La visibilità fa vendere e i perdenti non interessano a nessuno. Comprare followers è la nuova strategia di vendita, un escamotage a cui cedono anche gli scrittori, sia noti che meno noti. Il libro bisogna venderlo. Con un po’ di trucco e con la mimica…
Una domanda a questo punto si impone: Dove andremo a finire? Qui c’è il serio rischio, non solo di confondere il reale con il virtuale, cosa che già avviene, ma di cancellare in via definitiva ogni dignità letteraria e contenutistica al libro, che fino a prova contraria, dovrebbe comunicare delle verità attraverso la finzione e non il contrario, ossia comunicare la finzione fingendo che sia la verità.
La deriva letteraria che stiamo vivendo, è testimoniata vieppiù dall’emulazione di ciò che fa il mainstream. Lo scrittore famoso parla di se stesso? E i gruppi sedicenti culturali di fb lanciano a loro volta una “sfida”: “scrittori, parlate di voi, diteci a che ora vi è spuntato il primo dentino e in che giorno preciso l’avete fatta dentro e fuori dal vasino!” E i signori nessuno, abboccano: io sono nato a… io quand’ero piccolo… io… e parlano, parlano, senza dire nulla, sciorinando le loro noiose e banalissime vite nei social, come se veramente fossero importanti. È un fenomeno preoccupante di emulazione del divo. Questo non parla più diffusamente del suo libro, ma fa politica e parla di se stesso per cercare di vendere un libro, ma in realtà sta vendendo un personaggio, una biografia fittizia. E l’emulatore che non ha un nome, fa lo stesso, imita. Si apre una pagina per parlare di se stesso e invitare gli altri a fare lo stesso, compra un bel po’ di followers finti e posta contenuti banali, facendo tanto chiasso davvero per nulla.
Mi scuso con il pesce, le pietre le smuove davvero o almeno ci prova, poveretto. I compratori di seguaci e di mi piaci, lasciano tutto com’è, perfino il tempo che trovano.

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DESTRUTTURALISMO Punti salienti

Libri Mary Blindflowers

 

 

Comments (2)

  1. Sebastiana Arca

    Sapevo dei “voti” comprati nei concorsi televisivi, immaginavo che potesse succedere lo stesso nei social, come i fatti hai potuto appurare.

    1. Destrutturalismo

      Se cerchi su Internet c’è pure il tariffario… Viviamo in un mondo di plastica…

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