Mary Blindflowers©
Sanscemo, orinali ben pieni
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Sanscemo
In principio fu il riso,
poi venne la polvere sul viso
il municipio, il trucco, lo stacco di coscia
da Stato liso, il beffastucco dell’inciso,
e la morale umorale moscia dell’aristocrazia
gialla e blu, la blefaria
sussurrata alla frufrù,
venne la super-borghesia affermata
d’ogni retrovia del fumo, del lusso
e della schiavitù,
il becero sottoconsumo da flusso,
venne il giullare della calamarata
da bianco puffo,
smerciava come una locusta
la libertà annacquata al campo,
della costituzione a stampo,
venne la piva,
la donnetta che vestiva nuda,
cruda propaganda similpelle
delle stelle ricche,
et en passant,
le finte picche dell’Azov in letterina,
la ciliegina sulla torta guasta
della casta.
Venne San Scemo
era febbraio,
quando si concima e si lima
stallatico con dentro minerali,
per una fine in merdaviglie tubifloreali.
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Lombricali
Allodolette in superfici di specchi populisti,
che ti intristi e raggranci sul superfluo macerato
in salsa di buonismo temperato
alla crudele luce dell’ipocrisia,
un tanto all’etto d’ombre perculate,
di marmellate preparate
già in cucina sfantasia
dove si concertano papaverali
di gomma piumata,
dove l’apparenza fatata
diventa reale,
sulle sale fiorite di luci,
di lombricali buffoni e divette
coi videosegnali subliminali,
vi dicono come tenere in mano orinali
e piazzarveli in testa ben pieni.
Siete sereni?
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Acheni
Il trionfo degli acheni in palco
segnatamente alla decerebrata sintesi
del cosmico nulla,
trastulla il popolo sovrano
che con il telecomando in mano
regge et impera
sul pelo e sulla micro o macro pera,
sulla concentrazione di grasso
per perimetro millimetrale
di ogni senosfera che respira,
mentre gira e scende scale,
scalda missive sotto i cheroseni.
Ah gli acheni così abbarbigliati alla roccia
viva, preparano veleni per gli insetti chioccia,
son trabocchetti da circo gessetti,
pieni di melassa e guerre vinte
che vi sorbite a pinte perlopiù stinte dipinte.
DESTRUTTURALISMO Punti salienti
Ti bilancio Lauro Achille
con i trii dell’anno 1.000!
La Ferragni da due etti?
La signora Zingaretti!
Se il babbeo fa l’Amadeus
Ciuri ex machina fa il deus!
Maneskin rompe le corde?
Blanco con le orecchie sorde?
Gino Paoli e la Vanoni di vecchiume danno orde!!!
Un San Scemo senza slancio
molto attento a far bilancio.
Il cervello tuo sta offeso?
Sanno dargli il contrappeso!
BACI DI RIMA
Sopravvivrò agli intrugli canori
che mi han lasciato davvero ben poco
di quel già triste vuoto che rimandavano
alle mie orecchie sbalordite, perplesse?
Hanno truffato la mia intelligenza
senza pudore adulato il mio acume
facendomi intuire delle rime i suoi baci
sfrontati, lampanti, senza nerbo né iperboli
negando uno sfiato alla mia voglia persa
di perdermi ancora in meandri imprevisti
in strapiombi scoscesi, in laghi di luna
appesi nel vuoto del nulla e del tutto…