Il critico, la mela

Il critico è una mela

Il critico, la mela

Il critico è una mela

La mela, grafica e disegno Mary Blindflowers©

 

Il critico è una mela

Mary Blindflowers©

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Dialogo tra Léiw e Ris

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Léiw: Sa che si dice che un infelice non ami Pavese?

Ris: E quindi?

Léiw: Ma è scandaloso!

Ris: Perché?

Léiw: Ma perché è un mostro sacro!

Ris: Io non riesco a leggerlo, mi annoia.

Léiw: Ma come si permette? Chi è lei?

Ris: Nessuno, e lei chi è?

Léiw: Una che rispetta sempre l’etica del Qualcuno, perché la democrazia ha bisogno di rispetto!

Ris: Sul serio?

Léiw: Sì, veramente! E lei si vergogni!

Ris: Di cosa? Di non amare la luna coi falò?

Léiw: Del suo proropopó sempre pronto a denigrare, a criticare chi è migliore di lei!

Ris: Chi stabilisce le classifiche?

Léiw: Ma i critici titolati, i Qualcuno, gli unici che possano parlare e scrivere!

Ris: E chi è che titola i “titolati”, i “poeti”, le “poetesse”, gli “scrittori” e i “critici”?

Léiw: Lei non può usare le virgolette, sa?

Ris: E perché no?

Léiw: È un’offesa alla persona! Una tragedia epocale questa mancanza di rispetto per la titolazione, per l’accreditamento accreditato! Lei dà per scontato con quelle virgolette che un poeta non sia un poeta e una poetessa non sia… e così via, ma che titoli ha per potersi permettere questo lusso?

Ris: E da quando pensare è diventato un lusso?

Léiw: Ma da sempre! Lo sanno tutti, solo lei non lo sa perché è profondamente ignorante e infelice e stupido!

Ris: Quindi soltanto i titolati hanno il diritto di parlare e gli altri hanno il diritto di tacere!

Léiw: Ognuno al posto che gli compete.

Ris: Ma la competenza chi la stabilisce?

Léiw: La stabilisce la competenza a sua volta competente perché un’altra competenza l’ha detto a sua volta…

Ris: E quindi lei è favorevole al monopensiero.

Léiw: Certo che no! Ci mancherebbe! Si può pensare, certo, ma con rispetto del rispettabile!

Ris: In sintesi Pavese mi deve piacere per forza perché qualcun altro ha deciso per me.

Léiw: Qualcuno che ne sa più di lei!

Ris: Quindi io, Signor Pinko Ris, non posso avere un parere mio.

Léiw: Scusi ma quando lei compra la frutta li legge i cartelli e le etichette?

Ris: Certo!

Léiw: E se trova due cesti di frutta simili con due cartelli diversi, frutta bio, frutta non-bio, quale si prende?

Ris: Dipende.

Léiw: Da cosa?

Ris: Da certi avvenimenti e variabili.

Léiw: Quali avvenimenti, scusi, è tutto già scritto, è molto chiaro, non ci sono dubbi, bio, non bio. Si prende la frutta coi pesticidi lei?

Ris: Non è così semplice.

Léiw: Oh sì, che lo è, basta leggere le indicazioni per distinguere il buono dal cattivo! Basta seguirle.

Ris: Io non seguo mai nessuno, nemmeno le indicazioni perché considero le possibili variabili e mi fido di me non del cartello scritto dal fruttivendolo o da chi chissà chi.

Léiw: Non la seguo!

Ris: Meno male! Dove si trovano questi due differenti cesti di frutta?

Léiw: Ma dal fruttivendolo, ovvio!

Ris: E tutti possono toccarli?

Léwi: Ma certo! Possono leggere il cartello e scegliersi la frutta, si prendono una busta e la comprano.

Ris: È frequentato questo negozio?

Léwi: Sì, molto, specie la mattina, ha buoni prezzi!

Ris: Allora non è improbabile che la gente tocchi, sposti i prodotti, la frutta, la verdura.

Léwi: Sì, capita.

Ris: Sposti magari la mela bio e la metta dentro il cestino delle mele non bio.

Léwi: Può capitare.

Ris: Poi arriva uno, legge il cartello e si compra proprio quella mela con pesticidi che è finita nel cesto delle bio ed è pure tutto felice perché è convinto di aver fatto un buon acquisto.

Léwi: Ma che c’entra? Cosa sta dicendo?

Ris: Non è meglio guardare bene le mele e capire da soli se sono bio o altro invece che fidarsi di un cartello? Lo stesso accade per la letteratura. Sarebbe bene leggere da soli e valutare di persona invece di affidarsi agli altri, siapur titolati come dice lei, perché i critici sono come le mele, in fondo… Non crede?

Léwi: Ma no! Adesso un critico è una mela, che castroneria!

Ris: Il critico è come una mela che viene manipolata e trasportata da un cestino all’altro tanto che certe volte fa fatica a distinguere se stesso e a capire da quale cestino sia partito e perfino dove voglia arrivare.

Léiw: Lei è matto, totalmente infelice e sciroccato! Lo scriverò nella mia bacheca fb!

Ris: E mi raccomando dopo che mi avrà dato in pubblico e senza nomi del matto e dell’infelice, si accerti come al solito, di fare il mio nome, ma in privato, ci tengo!

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DESTRUTTURALISMO Punti salienti

Libri Mary Blindflowers

 

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