Le vibrisse del capitano

L’attesa, credit Mary Blindflowers©

Mary Blindflowers©

Le vibrisse del capitano

Sono un orso,
sul greto di un fiume
fuori dal corso
della storia d’acume,
né memoria mai si serberà di me.
Aspetto senza se, sul greto,
coi dubbi di Amleto,
ecco il cadavere del capitano
viene da lontano,
ora tra i mozzi del vascello
sembra un fuscello qualunque,
perché ovunque il servo
è meccanica sostituibile.
Il padrone è termosensibile,
dopo poco si stanca
se la filanca arranca.
Il capitano invecchia,
presto morirà.
Avrà lasciato tre libri sulla bava
della filanca del ceto, una tessera da secchia,
e un pruneto
di pagine sfitte al dindirindà.
Ah! Il capitano è caduto dall’alto.
Che si fa?
Ha fatto un salto all’inferno.
Sono le uniche vere sconfitte.
Occorre essere ferrati per vivere l’apocalisse
senza essere perno e materia.
Questa è la storia semiseria del servo caduto.
Ma io sono un orso, non seguo il corso del fiume,
guardo le vibrisse del capitano, siedo sul greto,
aspetto coi dubbi di Amleto, implume,
e non ho mai ceduto alle piume del tronfio,
questo penso
di fronte al cadavere gonfio
mentre mi mangio un agrume
e me la rido fuori dal corso
della storia da acume.

Galimbimbé Galimbimbá

Baci a spizzichi e spinotti
petinserrati
in fetori di bottiglia
marmorizzati dentro scene da operetta.
Che meraviglia i clamori del Galimb!
Una peretta al giorno:
Resta povero se vuoi con il tuo corno!
Cromotipico, mitico restauro d’abominio e classe,
rassegnati, sta in asse col Galimb.
profeta semipelato e semolato di questi tempi bui
in cui il più saggio
col culo da salotto,
è un formaggiotto pieno di buon senso
e asinesco censo,
figlio di accademico denso al desco,
contro il fattore pandemico e non solo,
Votante,
Mutante,
Cornuto,
Roboante molo,
così buono, fragrante a colazione, un bolo,
deiezione da fabbrica globale
meno male che c’è il Galimb.
con tessera e faccione,
copincollato al cartellone.
Baci a spizzichi e spinotti,
petinserrati nei salotti buoni,
Galimbimbé Galimbimbà,
lui predica e lo sa
che il mondo è pieno
di minchioni da sofà e que que,
Galimbimbé, Galimbimbà.
Baci a spizzichi e spinotti
Baci baci di salotti.