Mary Blindflowers©
Critico sovrano, pio pio
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Critico sovrano
Come il paesaggio malridotto
di zanzotto, e lo strabotto d’eco
che ridonda nel plagio dello spreco,
l’onda della fama ormai vi chiama,
il radioeco della prole di parole infiamma
i brividi del sole freddo da rockstar
organigramma minio all’ar, pio pio,
c’è un cicalio costante,
l’arruffio del critico sovrano
che conta imperterrito le lettere dell’ano.
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Che restino sepolti
Senti?
Nella calotta aperta della notte,
cervelli recalcitrano attenti
in navi di fortuna tra flotte di neuroni,
passano ioni di contempi stolti
in cui la luce abbarbicata a idee
genera pericolose tesi epicuree,
son troppo sagaci i volti nell’incrocio
perché il sole ceda
la transustanziazione di materia,
insomma è cosa seria,
che i ribelli restino sepolti,
che la mente resti oscura
mentre il sistema privilegia
il vero cretino innocuo di natura.
Zuffavecchi
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Guerre impoverite da zuffavecchi in tv ressa,
in truffa di gallina che s’azzuffa coi prosecchi
ed in commessa,
nato nata nel solatio stanzone dei dottori muffa
dove il garbuglio animatori fuffa
è fitto al tafferuglio,
una minestra al senza collo dello show,
go, go! Un po’ di intruglio al medio pollo,
e tutti parlano di me e di te, qué,
del videocontrollo,
in guerra, quequé!
La piccola misura dei mughini?
Parlavamo di censure, sgarbi agopuntori
siepi dei vicini o foraterra?
Di bieticoltori, di verdure
o di enobarbi?
Quequé!
La guerra, coccodé,
di caparbi torsoli e chiusure.
Chi è che? Cos’è? Le misure misture,
mietiture di consensi.
Che pensi, che censi.
Lo vuoi un the tra gli scompensi?
Quequé! Quequé! Quequééééé!
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DESTRUTTURALISMO Punti salienti
Utili quattrostagioni son gli idioti
sovente tesserati e pidioti,
decerebrati ormai tutti contenti
servi sciocconi fermi sull’attenti.
Chi invece parla e non si tarla
la zucca mentre il pirla ciarla
vien tacitato come un forestiero
visto che non si allinea all’unico pensiero!!!