Il sole, credit Mary Blindflowers©
Paolo Durando©
Arcani, sole, giudizio, mondo
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XIX. IL SOLE
Energia bambina,
la vita da mordere,
armi di luce, tentacoli di orgoglio,
luce di apparenze, di apparato,
stucchevole rappresentazione.
Sprofondare nella voragine che buca,
il sole foro e ponte, occhio magico sul primo altrove,
sul mondo della prima spoliazione.
Calda, infinita energia astrale,
svincolarsi dal peso del qui,
del corpo minerale, del corpo zavorra.
Tesa cute elastica, impermeabile,
il sole di se stessi, il sole dell’invincibile involucro,
tessuto di luce del nostro precipitato.
Addensamento di coscienza e contorni nel qui.
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XX. IL GIUDIZIO
Si affacciavano dai balconi,
suonavano trombe e fanfare,
fermando in cielo le nubi.
Era come se fosse il primo giorno,
il bosco sotto le scaglie di pigne,
dentro i tronchi scavati,
tra le foglie narranti,
le città con le cimase in un ritaglio di tempesta,
gli androni, i caffè affollati,
i tram che si aprivano e chiudevano.
Pensavano che quel giorno era solo un altro giorno,
ma anche che poteva essere il giorno.
Il giorno del congedo.
Senza aver preparato i bagagli.
Sarebbe bastata una distrazione,
un brivido della Terra,
un diverbio che degenerasse
e ci sarebbe ritrovati al cospetto di se stessi
con quello che si aveva, nudi.
Più o meno incompiuti
sotto la visione dei corsi e ricorsi
a perdita di secoli,
fusi con la fuga delle galassie,
fino al momento imperituro
di ogni inizio e ogni fine.
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XXI. IL MONDO
Possedere la forma nel suo complesso,
i libri della verità relativa.
Dominio del tutto è uno
e uno siamo noi, gli altri, i panorami.
Accorrono gli anni in nostro possesso,
scorrono in rivoli di giorni
tra fughe di amori.
Vediamo e riconosciamo,
questuanti di una consapevolezza,
il pozzo senza fondo
in cui il compimento
si rinnova ogni volta.
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DESTRUTTURALISMO Punti salienti
