Sardegna, Manno, verità, omissioni

Sardegna, Manno, verità, omissioni

Sardegna, Manno, verità, omissioni

Sardegna, Manno, verità, omissioni

G. Manno, Storia moderna della Sardegna, 1858, credit Antiche Curiosità©

 

Mary Blindflowers©

Sardegna, Manno, verità, omissioni

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Giuseppe Manno (Alghero, 17 marzo 1786 – Torino, 25 gennaio 1868), diede alle stampe nel 1842 La Storia moderna della Sardegna in due volumi.
Manno è la dimostrazione, l’ennesima, di come la storia la scrivano sempre i vincitori o coloro che stanno al loro servizio. Manno era infatti un politico di nobile famiglia, Presidente del Senato del Regno di Sardegna facilmente incline al peccato di omissione.

Narra la storia della Sardegna con uno stile abbastanza scorrevole, considerando che scrive nell’Ottocento, ma chissà perché, ha piccoli (si fa per dire) vuoti di memoria, si dimentica infatti di particolari storicamente essenziali nella descrizione dei personaggi che hanno dominato l’Isola.
Facciamo un esempio.
Giovanni Battista Lorenzo Bogino (Cravagliana, 5 febbraio 1701 – Chieri, 9 febbraio 1784), fu Ministro per gli affari di Sardegna dal 1759 al 1773. Viene considerato dalla storia ufficiale “un riformatore” di stampo illuminista, insomma un uomo pieno di virtù che avrebbe dato nuovo impulso a nuovi scavi archeologici, rafforzato la circolazione monetaria, favorito i collegi per nobili, gli artisti (ovviamente tutti nobili come lui), riassettato le carceri regie, attuato una politica di ripopolamento, etc. etc. Insomma secondo i tromboni ufficiali un ottimo ministro.
Manno si adegua a quello che oggi si chiamerebbe mainstream, ripetendo come un pappagallino ammaestrato, la favola bella del ministro pieno di virtù ineffabili, e scrivendo una strombazzata degna della peggior propaganda:

Molto infine mostravasi pago il conte Bogino, in mezzo a queste sue cure per spargere dappertutto o semi di migliore istruzione, nel vedere proseguire felicemente la riforma da parecchi anni introdotta nel collegio di Cagliari chiamato de’ nobili; cui colla norma di studi ben più diretti, davansi anche nuove instituzioni di disciplina, quali convenivansi ai giovani ben nati che colà entro si educavano… ottimo ministro… né mancò all’egregio ministro, tra le altre compiacenze da lui gustate… quella grandissima di vedere… venire in luce un lavoro assai pregevole di un giovane letterato sardo educato da que’ novelli maestri di lettere; poiché cadeagli fra le mani il poema latino allora scritto “Sull’intemperie” dal nostro Francesco Carboni… emolo di Sannazaro, di Vida e di Fracastoro, meritevole senza fallo di sedere onoratamente fra cotanto senno… Gli abitantidell’isola, i quali… pochi anni prima eccedevano di poco il numero di trecentossessantamila, si trovarono nell’ultimo anno del Regno di Carlo Emmanuele eccedere il computo di quattrocentoventitremila anime. E con questo si ha l’argomento migliore per dimostrare… l’aumento dell’agricoltura e del generale benessere… ebb’egli continue le prove dell’ammirazione e gratitudine de’ Sardi. E con ragione: che se pochi sono coloro i quali abbiano posseduto in grado più alto le doti di un uomo di stato, pochi ancora sono quelli che a tali doti abbiano accoppiato al pari di lui tanta eccellenza di virtù… A pregiare il valore di quel gran ministro sarebbe mestieri il poter produrre alla luce le copiose ed assennate sue scritture… i nomi di Carlo Emmanuele e del conte Bogino, siano nel cuore di tutti noi… (G. Manno, Storia della Sardegna, Le Monnier, 1858, p. 109-113).

Ma vox populi non mente, al di là delle verità ufficiali si nota che in Sardegna il termine bogino sia ancora oggi sinonimo di boia. L’espressione “ancu ti cùrzat su Buzìnu” ossia che ti insegua il Bogino, è un malaugurio di finire nelle mani del boia.
L’espressione boginu come sinonimo di boia è in realtà più antica, secondo alcuni di derivazione latina, bucinum era la tromba che si suonava per accompagnare i rei al supplizio, ma si adattava perfettamente all’odiato ministro. Manno, nel lodarne le supposte virtù, ha scordato di dire che il ministro savoiardo fece installare una bella forca in ogni paesello per combattere il brigantaggio. I cadaveri dei giustiziati venivano addirittura esposti e fatti a pezzi davanti agli occhi del popolo.
Bogino per i sardi è stato un boia ma la cultura ufficiale lo ricorda come un ministro virtuoso e Manno si guarda bene nel suo libro dal fare il minimo accenno alla violenza che esercitò sull’Isola.
Tuttora Manno è ricordato come il primo storico che ha analizzato la rivoluzione patriottica sarda.
Il delitto di omissione di contenuti spinosi è tuttora in corso da parte degli storiografi e dei giornalisti del mainstream che hanno una memoria spesso corta, si scordano di fatti importanti per indirizzare l’opinione pubblica e produrre schieramenti e liti tra opposte fazioni. La storia dunque insegna che occorre non credere mai ciecamente e con fiducia a quello che le fonti di informazione ufficiale sciorinano alle masse, non bisogna mettere la mano sul fuoco del giornalettismo spiccio di gente che deve monopolizzare l’opinione pubblica e scrivere una storia a modo suo. Non è tutto oro quello che luccica, potrebbe essere pirite.

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DESTRUTTURALISMO Punti salienti

 

 

Comments (4)

  1. Enrico Romby Manno -Spignesi

    Piaccia o no a certi personaggi di sinistra..il Manno è stato un grande uomo e un vanto per la Sardegna e per l’Italia
    Conosciuto ed apprezzato non solo da noi ma anche all’estero dalla Francia sino alla Danimarca…tra l’altro grazie alla sua intercessione presso Carlo Felice salvo’ molte vite di cittadini sassaresi dalla condanna a morte…E fece reintegrare Alberto Azuni nella magistratura dall’esilio
    Prima di giudicare bisogna analizzare il personaggio da tutti i punti di vista.

    1. Destrutturalismo

      A me dei personaggi né di destra né di sinistra né d’altro, non importa un fico rinsecchito. Non ho mai avuto tessere né ne voglio avere perché non ne sento alcuna necessità. Un libro si giudica per quello che c’è scritto dentro non per chi lo ha scritto, altrimenti si recensisce il personaggio non la sua opera. Lo stesso discorso è stato già fatto milioni di volte a proposito delle poesie di Pasolini o di Fortini. Quando qualcuno si è risentito, dicendo che una poesia si giudica sulla base di chi l’ha scritta, ho sempre detto di non essere d’accordo. Io sono contro-antropocentrista, l’attenzione va fissata sul lascito, sull’opera, non sul personaggio che ha preso la penna. Ci sono autori bravissimi che nessuno conosce, mentre la gente continua a ripetere nomi di autori che neppure ha mai letto, così perché sono famosi. La recensione è sul libro e il libro, pur essendo importante testimonianza, è omissivo e di parte e su questo non ci sono dubbi. Il ritratto di Bogino che ha dato, non corrisponde alla realtà, e anche questo è un fatto, non una mera opinione. Che Manno abbia salvato molte vite o no, è ininfluente ai fini della valutazione di un’opera letteraria o di saggistica. Per me l’autore può essere anche un serial killer, se sa scrivere, occorre dirlo. Mary Blindflowers.

  2. Mariano Grossi

    Che cosa c’entra il curriculum vitae di un autore con il tema di cui si tratta, cioè la sua mancanza di esaustività nella compulsazione delle fonti indispensabili a dar fondatezza al suo saggio storico?

    1. Destrutturalismo

      Infatti, nulla.

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